The figure of the philosopher Giulio Preti is central in Daria Menicanti's life and poetic work. The essay illustrates the modalities of representation with which the author decides to give back Preti's personality and to reconstruct her relationship with him, starting from a loss articulated on several levels. The end of the marriage coincides with the beginning of Menicanti's publications of her own work, with the first two collections, Città come (1964) and Un nero d'ombra (1969). Preti's death, in 1972, does not determine a solution of continuity in the third collection (Poesie per un passante, 1978), thanks to the author's ability to ground the presence of the other in a tangible and daily reality, made of places and dialogues at a distance.
La figura del filosofo Giulio Preti è centrale nella vita e nell’opera poetica di Daria Menicanti. Il saggio illustra le modalità di rappresentazione con le quali l’autrice decide di restituire la personalità di Preti e di ricostruire la propria relazione con lui, a partire da una perdita articolata su più livelli. La fine del matrimonio coincide con l’inizio delle pubblicazioni, da parte di Menicanti, della propria opera, con le prime due raccolte, Città come (1964) e Un nero d’ombra (1969). La morte di Preti, nel 1972, non determina di fatto una soluzione di continuità nella terza raccolta (Poesie per un passante, 1978), grazie alla capacità dell’autrice di radicare (o ancorare) la presenza dell’altro in una realtà tangibile e quotidiana, fatta di luoghi e di dialoghi a distanza.
Della disparità. La figura di Giulio Preti nella poesia di Daria Menicanti
Russi V
2022-01-01
Abstract
The figure of the philosopher Giulio Preti is central in Daria Menicanti's life and poetic work. The essay illustrates the modalities of representation with which the author decides to give back Preti's personality and to reconstruct her relationship with him, starting from a loss articulated on several levels. The end of the marriage coincides with the beginning of Menicanti's publications of her own work, with the first two collections, Città come (1964) and Un nero d'ombra (1969). Preti's death, in 1972, does not determine a solution of continuity in the third collection (Poesie per un passante, 1978), thanks to the author's ability to ground the presence of the other in a tangible and daily reality, made of places and dialogues at a distance.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.