Il lettore, insegnante di LS/L2 sensibile ad avviare una riflessione sui principi che ispirano il proprio insegnamento, troverà in questo contributo pane per i suoi denti, avendo la possibilità di mettere a confronto il proprio modo di insegnare con uno strumento che, pur avendo, a detta dell’autore, un valore provvisorio, ha tuttavia il merito di indurre la riflessione su aspetti cruciali dell’insegnamento delle lingue. Lo strumento, messo a punto da Rod Ellis e basato sugli studi di SLA (Second Language Acquisition), enuclea dieci (+ due) principi per l’apprendimento formale delle lingue. Già utilizzato per una ricerca sull’apprendimento delle lingue in contesti scolastici in vari Paesi, viene qui usato con un campione ristretto di docenti italiani ai fini di un confronto tra pratiche. Al di là degli esiti della ricerca, molti sono gli aspetti di interesse del contributo (e dello strumento). Si distingue chiaramente tra ‘acquisizione’, che avviene nel subconscio, e ‘apprendimento formale’ che è consapevole e deriva dal processo di alfabetizzazione (quanto dei processi di acquisizione è mutuabile nell’insegnamento /apprendimento formale?); non si trascura la dimensione pragmatica legata agli scopi per cui si usa la lingua, spesso sottotraccia nei libri di testo e in chi si limita a far apprendere e a far riflettere sui suoi aspetti formali; come conseguenza diventa centrale il costrutto "compito" derivato proprio dall’idea di lingua come azione reale e concreta. Lo strumento può inoltre essere utilmente usato in corsi di formazione o dal singolo insegnante per riflettere sui principi sottesi alla pratica.

Riflessione sui principi di Ellis per l'insegnamento delle lingue: un'indagine qualitativa

Petrocelli E
2020-01-01

Abstract

Il lettore, insegnante di LS/L2 sensibile ad avviare una riflessione sui principi che ispirano il proprio insegnamento, troverà in questo contributo pane per i suoi denti, avendo la possibilità di mettere a confronto il proprio modo di insegnare con uno strumento che, pur avendo, a detta dell’autore, un valore provvisorio, ha tuttavia il merito di indurre la riflessione su aspetti cruciali dell’insegnamento delle lingue. Lo strumento, messo a punto da Rod Ellis e basato sugli studi di SLA (Second Language Acquisition), enuclea dieci (+ due) principi per l’apprendimento formale delle lingue. Già utilizzato per una ricerca sull’apprendimento delle lingue in contesti scolastici in vari Paesi, viene qui usato con un campione ristretto di docenti italiani ai fini di un confronto tra pratiche. Al di là degli esiti della ricerca, molti sono gli aspetti di interesse del contributo (e dello strumento). Si distingue chiaramente tra ‘acquisizione’, che avviene nel subconscio, e ‘apprendimento formale’ che è consapevole e deriva dal processo di alfabetizzazione (quanto dei processi di acquisizione è mutuabile nell’insegnamento /apprendimento formale?); non si trascura la dimensione pragmatica legata agli scopi per cui si usa la lingua, spesso sottotraccia nei libri di testo e in chi si limita a far apprendere e a far riflettere sui suoi aspetti formali; come conseguenza diventa centrale il costrutto "compito" derivato proprio dall’idea di lingua come azione reale e concreta. Lo strumento può inoltre essere utilmente usato in corsi di formazione o dal singolo insegnante per riflettere sui principi sottesi alla pratica.
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