L’articolo, che si inserisce nel contesto dei miei studi sui rapporti culturali tra Russia e Cina un epoca pre-moderna (v. anche i miei contributi ‘Selections from Notes on a Journey to the Northern Borders’, in collaborazione con D. Pollard, Renditions Nos. 53 & 54, Spring and Autumn 2000, pp. 181-184; ‘Sebbene siano barbari... una selezione di impressioni sui russi, dalle note di viaggio di Song Xiaolian’, in Cina, No. 29, 2001, pp. 155-176 e ‘Un cinese incontra i russi: il diario di viaggio di Song Xiaolian’, in L’invenzione della Cina. Atti dell’VIII Convegno A.I.S.C., Congedo, Galatina, 2004, pp. 437-467, nonché la tesi di dottorato The Lexical Influence of Russian on Chinese from the Seventeenth to the Nineteenth Century), si propone di studiare in modo approfondito il ruolo svolto dai primi testi geografici editi dai gesuiti in Cina nella trasmissione di una particolare immagine della Russia. Si analizzano quindi le sezioni dedicate alla Moscovia del Mappamondo di M. Ricci, del Zhifang waiji di G. Aleni e del Kunyu tushuo di F. Verbiest. Particolare attenzione, per la quantità di informazioni riportate e per la grande diffusione del testo, è stata dedicata al libro di Aleni, per il quale si fa anche un raffronto tra la visione offerta dell’Europa, estremamente idealizzata, e l’immagine molto più problematica che viene proposta ai cinesi della Russia. Si dedica poi un paragrafo all’indagine della ricerca delle fonti utilizzate da Aleni per la sua stesura della sezione sulla Russia. Grazie a tale indagine mi è stato possibile risalire ad altre fonti oltre a quelle già individuate in precedenza in altri studi dedicati all’individuazione delle fonti del Zhifang waiji, dimostrando che la genesi del testo fu estremamente ricca e articolata. L’ultima parte dell’articolo è dedicata al confronto tra la sezione sulla Russia del Zhifang waiji di Aleni e quella contenuta nel Kunyu tushuo di Verbiest: pur trattandosi di fatto di una sintesi del testo di Aleni, nel capitolo di Verbiest sono omesse tutte le informazioni di carattere negativo sulla Moscovia, riflettendo un atteggiamento diverso da parte del gesuita fiammingo, il quale riteneva che la Russia fosse un ponte fondamentale per la possibile evangelizzazione della Cina.
La percezione della Russia in Cina nel XVII secolo: l'immagine offerta dai testi geografici dei gesuiti
Di Toro A
2011-01-01
Abstract
L’articolo, che si inserisce nel contesto dei miei studi sui rapporti culturali tra Russia e Cina un epoca pre-moderna (v. anche i miei contributi ‘Selections from Notes on a Journey to the Northern Borders’, in collaborazione con D. Pollard, Renditions Nos. 53 & 54, Spring and Autumn 2000, pp. 181-184; ‘Sebbene siano barbari... una selezione di impressioni sui russi, dalle note di viaggio di Song Xiaolian’, in Cina, No. 29, 2001, pp. 155-176 e ‘Un cinese incontra i russi: il diario di viaggio di Song Xiaolian’, in L’invenzione della Cina. Atti dell’VIII Convegno A.I.S.C., Congedo, Galatina, 2004, pp. 437-467, nonché la tesi di dottorato The Lexical Influence of Russian on Chinese from the Seventeenth to the Nineteenth Century), si propone di studiare in modo approfondito il ruolo svolto dai primi testi geografici editi dai gesuiti in Cina nella trasmissione di una particolare immagine della Russia. Si analizzano quindi le sezioni dedicate alla Moscovia del Mappamondo di M. Ricci, del Zhifang waiji di G. Aleni e del Kunyu tushuo di F. Verbiest. Particolare attenzione, per la quantità di informazioni riportate e per la grande diffusione del testo, è stata dedicata al libro di Aleni, per il quale si fa anche un raffronto tra la visione offerta dell’Europa, estremamente idealizzata, e l’immagine molto più problematica che viene proposta ai cinesi della Russia. Si dedica poi un paragrafo all’indagine della ricerca delle fonti utilizzate da Aleni per la sua stesura della sezione sulla Russia. Grazie a tale indagine mi è stato possibile risalire ad altre fonti oltre a quelle già individuate in precedenza in altri studi dedicati all’individuazione delle fonti del Zhifang waiji, dimostrando che la genesi del testo fu estremamente ricca e articolata. L’ultima parte dell’articolo è dedicata al confronto tra la sezione sulla Russia del Zhifang waiji di Aleni e quella contenuta nel Kunyu tushuo di Verbiest: pur trattandosi di fatto di una sintesi del testo di Aleni, nel capitolo di Verbiest sono omesse tutte le informazioni di carattere negativo sulla Moscovia, riflettendo un atteggiamento diverso da parte del gesuita fiammingo, il quale riteneva che la Russia fosse un ponte fondamentale per la possibile evangelizzazione della Cina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.