During these years of swift social and cultural change, the Classics have been deemed obsolete, and their presence in schools is at risk of being drastically reduced at all levels. If we want to reverse this trend, we must bring our epistemology and teaching methods in step with contemporary theories and socio-cultural issues, and point the way to new, inspiring educational goals. This paper presents a Latin language course designed for multicultural groups of students. Its primary aim is to enhance the students’ competence in the Italian language. However by drawing attention to cross-cultural issues (conceptual metaphors, taxonomies, social hierachies and ideologies inscribed in language), the course also invites students to compare the Roman culture to their own, giving them practice in respectful intercultural dialogue. The study of Latin language and Roman culture offers in fact fitting occasions for students with different backgrounds to reflect on their own and one another’s cultural identity. By considering the history of the European cultural tradition – including continuity from the Roman past but also change, hybridization, reuse, and adaptation –, the students become familiar with the idea that cultural identity is never pure nor fixed, but a work-in-progress for which social actors bear responsibility.

In questi anni di rapida trasformazione si avverte la necessità di ripensare gli obiettivi propri di ciascun settore educativo. Lingue e culture classiche sono da tempo accusate di essere saperi obsoleti, il cui ruolo all’interno del sistema sarebbe da ridimensionare radicalmente. Per rispondere efficacemente a queste critiche non basta appellarsi a pur valide ragioni storico-culturali e a una generica utilità formativa del greco e del latino; occorre uno sforzo di rinnovamento metodologico e di ripensamento epistemologico, che sappiano rimettere i nostri saperi in gioco nel dibattito culturale contemporaneo e dialogare con la società e il territorio, identificando nuove possibili utilità del classico. Nel contesto delle nuove classi multiculturali lo studio del latino può ad esempio essere uno spazio non solo per sviluppare una maggiore competenza linguistica, ma anche per esercitare pratiche di dialogo interculturale. La lingua-cultura dei romani stimola infatti in modo del tutto peculiare la riflessione sulle differenze: se è vero che i classici sono per molti aspetti gli ‘antenati’ della cultura occidentale, essi meritano di essere confrontati con tradizioni linguistico-culturali extra-europee per rivelare fenomeni di distanza/convergenza, di riuso/abbandono, di persistenza e di negoziazione utili ad educare le giovani generazioni a una concezione flessibile e dialogica delle identità culturali.

Il latino come strumento di mediazione culturale. Un'esperienza didattica in classi multietniche

FRANCO C
2017-01-01

Abstract

During these years of swift social and cultural change, the Classics have been deemed obsolete, and their presence in schools is at risk of being drastically reduced at all levels. If we want to reverse this trend, we must bring our epistemology and teaching methods in step with contemporary theories and socio-cultural issues, and point the way to new, inspiring educational goals. This paper presents a Latin language course designed for multicultural groups of students. Its primary aim is to enhance the students’ competence in the Italian language. However by drawing attention to cross-cultural issues (conceptual metaphors, taxonomies, social hierachies and ideologies inscribed in language), the course also invites students to compare the Roman culture to their own, giving them practice in respectful intercultural dialogue. The study of Latin language and Roman culture offers in fact fitting occasions for students with different backgrounds to reflect on their own and one another’s cultural identity. By considering the history of the European cultural tradition – including continuity from the Roman past but also change, hybridization, reuse, and adaptation –, the students become familiar with the idea that cultural identity is never pure nor fixed, but a work-in-progress for which social actors bear responsibility.
2017
In questi anni di rapida trasformazione si avverte la necessità di ripensare gli obiettivi propri di ciascun settore educativo. Lingue e culture classiche sono da tempo accusate di essere saperi obsoleti, il cui ruolo all’interno del sistema sarebbe da ridimensionare radicalmente. Per rispondere efficacemente a queste critiche non basta appellarsi a pur valide ragioni storico-culturali e a una generica utilità formativa del greco e del latino; occorre uno sforzo di rinnovamento metodologico e di ripensamento epistemologico, che sappiano rimettere i nostri saperi in gioco nel dibattito culturale contemporaneo e dialogare con la società e il territorio, identificando nuove possibili utilità del classico. Nel contesto delle nuove classi multiculturali lo studio del latino può ad esempio essere uno spazio non solo per sviluppare una maggiore competenza linguistica, ma anche per esercitare pratiche di dialogo interculturale. La lingua-cultura dei romani stimola infatti in modo del tutto peculiare la riflessione sulle differenze: se è vero che i classici sono per molti aspetti gli ‘antenati’ della cultura occidentale, essi meritano di essere confrontati con tradizioni linguistico-culturali extra-europee per rivelare fenomeni di distanza/convergenza, di riuso/abbandono, di persistenza e di negoziazione utili ad educare le giovani generazioni a una concezione flessibile e dialogica delle identità culturali.
Glottodidattica
Lingue classiche
Contesti multietnici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14091/5334
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