Through a systematic re-reading of archival documents, this article offers a precise review of the sculptures on the lateral portals of the inner façade of San Petronio in Bologna, clarifying the collaboration of Alfonso Lombardi and Francesco da Milano in the period 1527- 1529. One can thus follow Francesco’s evolution from simple stone-Through a systematic re-reading of archival documents, this article offers a precise review of the sculptures on the lateral portals of the inner façade of San Petronio in Bologna, clarifying the collaboration of Alfonso Lombardi and Francesco da Milano in the period 1527- 1529. One can thus follow Francesco’s evolution from simple stone-cutter to sculptor, together with his brother Martino, in contact with the individuals who were active on the façade of the basilica, and in particular his contribution to the stone sculptures on the gables; the Saint Dominic begun by Zaccaria Zacchi in 1526 is also discussed. The author draws attention to the close interaction between Lombardi and Niccolò Tribolo, who was in Bologna between 1525 and 1527. Finally, a consideration of Alfonso’s stucco work on the gables provides an opportunity to assess how Tuscan-Roman decorative types (also adopted in these years by Giulio Romano at the Palazzo Te in Mantua) stood in relation to the Emilian terracotta tradition.

Attraverso una sistematica rilettura dei documenti d’archivio, il saggio precisa le vicende delle sculture poste sulle porte minori della controfacciata di San Petronio a Bologna, chiarendo i termini della collaborazione tra Alfonso Lombardi e Francesco da Milano nel 1527-29. È così possibile seguire l’iter formativo di Francesco, da semplice scalpellino a scultore, insieme al fratello Martino, a contatto con le maestranze attive sulla facciata della basilica, e in particolare il suo contributo alle sculture lapidee delle cuspidi, e al ‘San Domenico’ iniziato da Zaccaria Zacchi nel 1526. Inoltre si pone in evidenza lo stretto rapporto di scambi intercorso tra il Lombardi e Niccolò Tribolo, presente a Bologna tra il 1525 e il 1527. Infine, gli interventi in stucco delle cuspidi, eseguiti da Alfonso, offrono l’occasione per misurare la stratificazione, sulla tradizione della coroplastica emiliana, dei modelli decorativi tosco-romani, importati in quegli stessi anni anche al Palazzo Te di Mantova da Giulio Romano.

Alfonso Lombardi e Francesco da Milano. Le sculture della controfacciata di San Petronio a Bologna

Giannotti A
2015-01-01

Abstract

Through a systematic re-reading of archival documents, this article offers a precise review of the sculptures on the lateral portals of the inner façade of San Petronio in Bologna, clarifying the collaboration of Alfonso Lombardi and Francesco da Milano in the period 1527- 1529. One can thus follow Francesco’s evolution from simple stone-Through a systematic re-reading of archival documents, this article offers a precise review of the sculptures on the lateral portals of the inner façade of San Petronio in Bologna, clarifying the collaboration of Alfonso Lombardi and Francesco da Milano in the period 1527- 1529. One can thus follow Francesco’s evolution from simple stone-cutter to sculptor, together with his brother Martino, in contact with the individuals who were active on the façade of the basilica, and in particular his contribution to the stone sculptures on the gables; the Saint Dominic begun by Zaccaria Zacchi in 1526 is also discussed. The author draws attention to the close interaction between Lombardi and Niccolò Tribolo, who was in Bologna between 1525 and 1527. Finally, a consideration of Alfonso’s stucco work on the gables provides an opportunity to assess how Tuscan-Roman decorative types (also adopted in these years by Giulio Romano at the Palazzo Te in Mantua) stood in relation to the Emilian terracotta tradition.
2015
Attraverso una sistematica rilettura dei documenti d’archivio, il saggio precisa le vicende delle sculture poste sulle porte minori della controfacciata di San Petronio a Bologna, chiarendo i termini della collaborazione tra Alfonso Lombardi e Francesco da Milano nel 1527-29. È così possibile seguire l’iter formativo di Francesco, da semplice scalpellino a scultore, insieme al fratello Martino, a contatto con le maestranze attive sulla facciata della basilica, e in particolare il suo contributo alle sculture lapidee delle cuspidi, e al ‘San Domenico’ iniziato da Zaccaria Zacchi nel 1526. Inoltre si pone in evidenza lo stretto rapporto di scambi intercorso tra il Lombardi e Niccolò Tribolo, presente a Bologna tra il 1525 e il 1527. Infine, gli interventi in stucco delle cuspidi, eseguiti da Alfonso, offrono l’occasione per misurare la stratificazione, sulla tradizione della coroplastica emiliana, dei modelli decorativi tosco-romani, importati in quegli stessi anni anche al Palazzo Te di Mantova da Giulio Romano.
Lombardi, Alfonso
Francesco da Milano
Tribolo, Niccolò
Bologna, San Petronio
Scultura
XVI secolo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14091/4724
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