Varie indagini quali-quantitative hanno analizzato la situazione della lingua italiana nel mondo con un’attenzione particolare alle questioni didattiche e dell’apprendimento nei contesti formali. Ma per definire la condizione dell'italiano nel mondo, non è sufficiente considerare solo l’aspetto linguistico. Il ricorso a concetti che coinvolgono altri piani consente di elaborare un quadro che, grazie alla sistemica interazione fra i propri elementi costituitivi, giustifica lo sviluppo di una serie di ipotesi coerentemente collegate fra di loro per la messa in atto della ricerca sui pubblici dell’italiano LS e sul loro nuovo assetto complessivo. Un ambito extra-didattico, ma con forti ricadute sulla didattica è determinato dalla presenza della lingua italiana nei panorami linguistici delle città del mondo. Gli studi in questo settore hanno in effetti rilevato che, la lingua italiana è, dopo l’inglese e escludendo le rispettive lingue ufficiali, la seconda lingua più visibile nelle città del mondo. Alla luce dei risultati delle precedenti indagini, il contributo focalizza l’attenzione sul Camerun con un triplice obiettivo: a) verificare se anche in questo paese la lingua italiana mantiene il primato in termini di visibilità nei panorami linguistici urbani; b) osservare come i settori di appartenenza degli italianismi rappresentano fatti culturali, capaci di evocare valori di attrazione e riconoscibilità nel pubblico italiano e straniero; c) verificare se le insegne in italiano possono essere alla base della motivazione allo studio dell’italiano. La ricerca è stata condotta nell’ambito di un’indagine più ampia che ha coinvolto una ventina di paesi africani e consentito di raccogliere circa 700 insegne con scritte in italiano. I dati analizzati in questo contributo si basano su un centinaio di italianismi raccolti percorrendo i principali quartieri di quattro città del Camerun (Yaoundé, Douala, Bafoussam, Dschang). Oltre ad essere tra le principali città del paese, queste quattro città accolgono anche il maggior numero di studenti di italiano in questo paese. Dai risultati della ricerca, emerge che la diffusione degli italianismi nei contesti urbani fa dell’italiano la lingua più importante, escludendo le due lingue ufficiali (francese e inglese), nella comunicazione pubblica e sociale delle città prese in esame. Un dato, questo, che testimonia la competitività della lingua italiana rispetto alle altre lingue straniere già presenti sul territorio. Un altro aspetto da prendere in considerazione è che la produzione delle insegne in italiano non è solo appannaggio degli emigrati italiani, tra l’altro poco numerosi, ma soprattutto di molti autoctoni che, senza aver studiato l’italiano, sono consapevoli della capacità di attrazione della lingua italiana. Come in altri paesi del mondo, le insegne con le scritte in lingua italiana sono prevalentemente presenti nei settori della ristorazione e della moda. La ricerca conferma pertanto che anche in questo paese l’italianità rimanda alla bellezza e al buon gusto. La lingua viene quindi usata, anche da chi non l’ha studiata in contesto formale, per il suo valore identitario e come uno strumento per attrarre il maggior numero di clienti (autoctoni, italiani e stranieri). I risultati dell’indagine hanno inoltre delle ricadute sulla didattica in quanto confermano i risultati delle ricerche precedenti che hanno rivelato che gli elementi culturali che spingono gli apprendenti camerunensi a studiare l’italiano sono proprio quelli visibili nelle varie città (cucina, moda, sport, ecc.). Sulla scia dei principi della linguistica educativa, la ricerca suggerisce, per i prossimi studi, la possibilità di utilizzare ai fini didattici il materiale raccolto nei panorami linguistici urbani.

La lingua italiana nei panorami linguistici delle città camerunensi

SIEBETCHEU R.
2015-01-01

Abstract

Varie indagini quali-quantitative hanno analizzato la situazione della lingua italiana nel mondo con un’attenzione particolare alle questioni didattiche e dell’apprendimento nei contesti formali. Ma per definire la condizione dell'italiano nel mondo, non è sufficiente considerare solo l’aspetto linguistico. Il ricorso a concetti che coinvolgono altri piani consente di elaborare un quadro che, grazie alla sistemica interazione fra i propri elementi costituitivi, giustifica lo sviluppo di una serie di ipotesi coerentemente collegate fra di loro per la messa in atto della ricerca sui pubblici dell’italiano LS e sul loro nuovo assetto complessivo. Un ambito extra-didattico, ma con forti ricadute sulla didattica è determinato dalla presenza della lingua italiana nei panorami linguistici delle città del mondo. Gli studi in questo settore hanno in effetti rilevato che, la lingua italiana è, dopo l’inglese e escludendo le rispettive lingue ufficiali, la seconda lingua più visibile nelle città del mondo. Alla luce dei risultati delle precedenti indagini, il contributo focalizza l’attenzione sul Camerun con un triplice obiettivo: a) verificare se anche in questo paese la lingua italiana mantiene il primato in termini di visibilità nei panorami linguistici urbani; b) osservare come i settori di appartenenza degli italianismi rappresentano fatti culturali, capaci di evocare valori di attrazione e riconoscibilità nel pubblico italiano e straniero; c) verificare se le insegne in italiano possono essere alla base della motivazione allo studio dell’italiano. La ricerca è stata condotta nell’ambito di un’indagine più ampia che ha coinvolto una ventina di paesi africani e consentito di raccogliere circa 700 insegne con scritte in italiano. I dati analizzati in questo contributo si basano su un centinaio di italianismi raccolti percorrendo i principali quartieri di quattro città del Camerun (Yaoundé, Douala, Bafoussam, Dschang). Oltre ad essere tra le principali città del paese, queste quattro città accolgono anche il maggior numero di studenti di italiano in questo paese. Dai risultati della ricerca, emerge che la diffusione degli italianismi nei contesti urbani fa dell’italiano la lingua più importante, escludendo le due lingue ufficiali (francese e inglese), nella comunicazione pubblica e sociale delle città prese in esame. Un dato, questo, che testimonia la competitività della lingua italiana rispetto alle altre lingue straniere già presenti sul territorio. Un altro aspetto da prendere in considerazione è che la produzione delle insegne in italiano non è solo appannaggio degli emigrati italiani, tra l’altro poco numerosi, ma soprattutto di molti autoctoni che, senza aver studiato l’italiano, sono consapevoli della capacità di attrazione della lingua italiana. Come in altri paesi del mondo, le insegne con le scritte in lingua italiana sono prevalentemente presenti nei settori della ristorazione e della moda. La ricerca conferma pertanto che anche in questo paese l’italianità rimanda alla bellezza e al buon gusto. La lingua viene quindi usata, anche da chi non l’ha studiata in contesto formale, per il suo valore identitario e come uno strumento per attrarre il maggior numero di clienti (autoctoni, italiani e stranieri). I risultati dell’indagine hanno inoltre delle ricadute sulla didattica in quanto confermano i risultati delle ricerche precedenti che hanno rivelato che gli elementi culturali che spingono gli apprendenti camerunensi a studiare l’italiano sono proprio quelli visibili nelle varie città (cucina, moda, sport, ecc.). Sulla scia dei principi della linguistica educativa, la ricerca suggerisce, per i prossimi studi, la possibilità di utilizzare ai fini didattici il materiale raccolto nei panorami linguistici urbani.
2015
Linguistica educativa
Italiano Lingua Straniera
Motivazione allo studio dell'italiano
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14091/4462
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