Nella produzione di Giovanni Verga è presente un iter di acquisizione di senso delle ‘cose’ che nelle prove degli anni Ottanta raggiunge una centralità assoluta. È questo il caso dei Malavoglia, i cui protagonisti vivono in un mondo elementare di oggetti che esprimono sentimenti e stati d’animo dei componenti della famiglia di pescatori, senza distinzione tra vecchi e giovani, uomini e donne. Il contributo propone l’analisi di alcuni passaggi del romanzo ritenuti centrali nell’espressione di questa sorta di ‘elegia delle cose’: tra questi il IV, il IX, il VII e il XV capitolo.

«Lacrymae rerum»: la vita delle cose nei Malavoglia

SPERA Lucinda
2022-01-01

Abstract

Nella produzione di Giovanni Verga è presente un iter di acquisizione di senso delle ‘cose’ che nelle prove degli anni Ottanta raggiunge una centralità assoluta. È questo il caso dei Malavoglia, i cui protagonisti vivono in un mondo elementare di oggetti che esprimono sentimenti e stati d’animo dei componenti della famiglia di pescatori, senza distinzione tra vecchi e giovani, uomini e donne. Il contributo propone l’analisi di alcuni passaggi del romanzo ritenuti centrali nell’espressione di questa sorta di ‘elegia delle cose’: tra questi il IV, il IX, il VII e il XV capitolo.
2022
Verga
Malavoglia
elegia delle cose
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14091/3867
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