È il 22 giugno 1633 quando l’anziano Galilei legge il testo contenente la sua abiura e ascolta in abito da penitente la sentenza emessa dal Tribunale dell’Inquisizione. L’indagine prende avvio dal giorno in cui, ufficialmente chiuso il processo, lo scienziato inizia a fare i conti con la condizione, che lo accompagnerà per il resto dei suoi giorni, di carcerato, poi commutata in quella di esiliato. Sullo sfondo di quello che diventerà l’affaire Galileo, oggetto privilegiato di riflessione sono gli esiti psicologici e intellettuali della condanna che si abbatte su di lui: la percezione, che egli più volte manifesta nell’epistolario, del suo nuovo – perenne, come scoprirà ben presto – status, i suoi mutamenti nel corso degli anni e le implicazioni di questa condizione nel contesto culturale italiano.
«Specolando nelle tenebre»: su alcune lettere galileiane dall'esilio di Arcetri
Spera Lucinda
2011-01-01
Abstract
È il 22 giugno 1633 quando l’anziano Galilei legge il testo contenente la sua abiura e ascolta in abito da penitente la sentenza emessa dal Tribunale dell’Inquisizione. L’indagine prende avvio dal giorno in cui, ufficialmente chiuso il processo, lo scienziato inizia a fare i conti con la condizione, che lo accompagnerà per il resto dei suoi giorni, di carcerato, poi commutata in quella di esiliato. Sullo sfondo di quello che diventerà l’affaire Galileo, oggetto privilegiato di riflessione sono gli esiti psicologici e intellettuali della condanna che si abbatte su di lui: la percezione, che egli più volte manifesta nell’epistolario, del suo nuovo – perenne, come scoprirà ben presto – status, i suoi mutamenti nel corso degli anni e le implicazioni di questa condizione nel contesto culturale italiano.File | Dimensione | Formato | |
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