ABSTRACT: In testi classici di antropologia dell’Islam l’applicazione del “modello a due piani” contrappose “Grande e piccola tradizione”: l’Islam ortodosso, ufficiale, scritturalista, originario, urbano e l’Islam eterodosso, popolare, orale, periferico, tribale. Se in islamistica tale visione essenzialistica è stata superata da lungo tempo, in antropologia essa è perdurata a causa del mancato dialogo interdisciplinare con gli studi religiosi e l’islamistica, di proiezioni etnocentriche, di circostanze politiche. L’“invenzione” di un “Islam autentico” o “ortodosso”, è ricorrente nella storia e si rivela funzionale, via via, alle ideologie e/o agli interessi di vari soggetti: élites dominanti, colonizzatori, islamisti (moderati e radicali), studiosi apologeti dell’Islam dopo l’11/9.

In classical books in Anthropology of Islam the categories of “Great and Little traditions” set up a dichotomy between an orthodox, official, scripturalist, puritanical, urban Islam and an heterodox, popular, oral, saint-worshiping, ritualistic, tribal Islam. This essentializing theory, criticized in Islamic studies, lasted for a long time in Anthropology for multiple reasons: failed dialogue with Religious (and Islamic) studies, ethnocentrism, political circumstances. The “invention” of an “authentic orthodox Islam” seems to be a recurrent pattern in history, functional to serve ideologies and interests of different subjects: islamic dominant élites, colonizers, islamists (moderate and radicals) and, finally, scholars apologists of Islam after 11/9.

L'Islam autentico nella storia: ideologie ortodosse, Islam politico e antropologia religiosa

PERSICHETTI A
2019-01-01

Abstract

ABSTRACT: In testi classici di antropologia dell’Islam l’applicazione del “modello a due piani” contrappose “Grande e piccola tradizione”: l’Islam ortodosso, ufficiale, scritturalista, originario, urbano e l’Islam eterodosso, popolare, orale, periferico, tribale. Se in islamistica tale visione essenzialistica è stata superata da lungo tempo, in antropologia essa è perdurata a causa del mancato dialogo interdisciplinare con gli studi religiosi e l’islamistica, di proiezioni etnocentriche, di circostanze politiche. L’“invenzione” di un “Islam autentico” o “ortodosso”, è ricorrente nella storia e si rivela funzionale, via via, alle ideologie e/o agli interessi di vari soggetti: élites dominanti, colonizzatori, islamisti (moderati e radicali), studiosi apologeti dell’Islam dopo l’11/9.
2019
In classical books in Anthropology of Islam the categories of “Great and Little traditions” set up a dichotomy between an orthodox, official, scripturalist, puritanical, urban Islam and an heterodox, popular, oral, saint-worshiping, ritualistic, tribal Islam. This essentializing theory, criticized in Islamic studies, lasted for a long time in Anthropology for multiple reasons: failed dialogue with Religious (and Islamic) studies, ethnocentrism, political circumstances. The “invention” of an “authentic orthodox Islam” seems to be a recurrent pattern in history, functional to serve ideologies and interests of different subjects: islamic dominant élites, colonizers, islamists (moderate and radicals) and, finally, scholars apologists of Islam after 11/9.
Antropologia dell’Islam, studi islamici, studi religiosi, ortodossia, sufismo
Anthropology of Islam, Islamic studies, Religious studies, Orthodoxy, Sufism
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