The psycopathologies nature growing among teenagers leads us to hypotise that their digital almightiness is unable to shield them from frialty and sufference. This latter sufference is not due to the technostructure teens moove within, more or less swiftly, sharing same needs and frustrations, as it could be pointed out. New technologies are no doubt a powerfull boosting factor, yet they are not the cause of cognitive or exhistential voids. Voids that can be better framed within a social structure and an educational system unable to support and give purposes. Hence two main issues: first of all the need for a training answering needs that have always characterized human learning path, and the one of adolescents in particular (needs that nowadays teenagers do not fail to express even in the exasperation of psychopathology). Secondly the unwavering need for a change of direction in the school system (which is currently squeezed between marketing logics and calls for restoration), so to potray the reality and to move in a world once again owner of the complexity that belongs to it now more than ever. Three main points: to acknowledge the need of a subjects’ interconnection and communication among the educational system; recognize actual and equal dignity to all languages; accept the thoughtfulness of the body.

La natura delle psicopatologie in crescita tra gli adolescenti fa ipotizzare come la loro onnipotenza digitale non li metta al sicuro da fragilità e sofferenza. Di questa sofferenza non è intrinsecamente responsabile, come invece si potrebbe semplificare, la tecnostruttura in cui gli adolescenti si muovono più o meno agilmente, accomunati dagli stessi bisogni e insoddisfazioni; il fattore “nuove tecnologie” è un amplificatore potente, ma non è causa dei vuoti cognitivi ed esistenziali. Tali vuoti sono piuttosto ascrivibili ad una sociostruttura e a un sistema formativo incapaci di sostenere e finalizzare. Da ciò la necessità di una formazione che risponda ai bisogni che da sempre caratterizzano il percorso di apprendimento umano e degli adolescenti in particolare (bisogni che oggi non mancano di esprimere persino nell’esasperazione della psicopatologia); e anche l’improrogabile necessità di un cambiamento di rotta del sistema scolastico (che è attualmente stretto tra logiche di marketing e appelli alla restaurazione), per interpretare e muoversi in un mondo cui sia restituita la complessità che gli appartiene ora più che mai. Tre i punti fermi: dis-autarchicizzare la cultura scolastica; riconoscere diritto effettivo a tutti linguaggi; riconoscere la pensosità del corpo.

Adolescenti: formazione alla complessità

Scaglioso C
2020-01-01

Abstract

The psycopathologies nature growing among teenagers leads us to hypotise that their digital almightiness is unable to shield them from frialty and sufference. This latter sufference is not due to the technostructure teens moove within, more or less swiftly, sharing same needs and frustrations, as it could be pointed out. New technologies are no doubt a powerfull boosting factor, yet they are not the cause of cognitive or exhistential voids. Voids that can be better framed within a social structure and an educational system unable to support and give purposes. Hence two main issues: first of all the need for a training answering needs that have always characterized human learning path, and the one of adolescents in particular (needs that nowadays teenagers do not fail to express even in the exasperation of psychopathology). Secondly the unwavering need for a change of direction in the school system (which is currently squeezed between marketing logics and calls for restoration), so to potray the reality and to move in a world once again owner of the complexity that belongs to it now more than ever. Three main points: to acknowledge the need of a subjects’ interconnection and communication among the educational system; recognize actual and equal dignity to all languages; accept the thoughtfulness of the body.
2020
La natura delle psicopatologie in crescita tra gli adolescenti fa ipotizzare come la loro onnipotenza digitale non li metta al sicuro da fragilità e sofferenza. Di questa sofferenza non è intrinsecamente responsabile, come invece si potrebbe semplificare, la tecnostruttura in cui gli adolescenti si muovono più o meno agilmente, accomunati dagli stessi bisogni e insoddisfazioni; il fattore “nuove tecnologie” è un amplificatore potente, ma non è causa dei vuoti cognitivi ed esistenziali. Tali vuoti sono piuttosto ascrivibili ad una sociostruttura e a un sistema formativo incapaci di sostenere e finalizzare. Da ciò la necessità di una formazione che risponda ai bisogni che da sempre caratterizzano il percorso di apprendimento umano e degli adolescenti in particolare (bisogni che oggi non mancano di esprimere persino nell’esasperazione della psicopatologia); e anche l’improrogabile necessità di un cambiamento di rotta del sistema scolastico (che è attualmente stretto tra logiche di marketing e appelli alla restaurazione), per interpretare e muoversi in un mondo cui sia restituita la complessità che gli appartiene ora più che mai. Tre i punti fermi: dis-autarchicizzare la cultura scolastica; riconoscere diritto effettivo a tutti linguaggi; riconoscere la pensosità del corpo.
Ditalizzation, Inequalities, Self-Harm, Generativity, Education.
Digitalizzazione, Disuguaglianze, Autolesionismo, Generatività, Educazione.
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