Gig-economy and Spatial Information: Labor and «Geographical Surplus Value» in new Technological Services Some economic activities, sometimes completely innovative and more often an evolution of «old» activities, are strongly connected to innovations in ICTs. After the 2008 global economic crisis, many «traditional» economic activities have been deeply damaged or even destroyed, so the consequences of the crisis were mainly discharged on the labor side, swelling the ranks of unemployment and under-employment contingents. In this context, the gig-economy has produced micro and low-income opportunities, able to attract who needs a job or tries to integrate a low income, involving a growing number of people. This process has generated important social effects that are not limited to the gig-economy, affecting work in terms of the employer-employee relationship, and society in terms of the relationship between people (workers or customers), information, automated platforms and space. Here it is argued that spatial and geographical information is fundamental for many services and for their ability to generate «geographical surplus value». In these conditions there is the risk to transform the worker into an extension of an automated system: a contemporary «Mechanical Turk», activated for the benefit and gain of those few who control parts of cyberspace and, therefore, physical space also. This is not the only and inevitable perspective for work: ICTs technologies offer, theoretically, also the possibility of being conceived, organized and used for social progress and cooperation objectives.

Alcune attività economiche, talvolta del tutto innovative e più spesso evoluzione di attività precedenti, sono particolarmente connesse alle innovazioni nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La crisi economica globale del 2008 ha portato a una ristrutturazione di molte attività economiche tradizionali, scaricando gran parte delle conseguenze della crisi sul versante del lavoro e ingrossando le fila dei contingenti di disoccupazione e sotto-occupazione. In questo contesto la gig-economy ha prodotto opportunità di piccole attività a basso reddito e di semplice realizzazione capaci di coinvolgere un sempre maggior numero di persone. Questo processo ha generato effetti sociali di grande rilievo che non si limitano alla gig-economy, incidendo sul lavoro in termini di rapporto datore-lavoratore e sulla società in termini di relazione tra persone (lavoratori o clienti), informazione, piattaforme automatizzate e spazio. Proprio le informazioni spaziali e geografiche, si argomenta, si rivelano fondamentali per molti servizi e per la loro capacità di generare «plusvalore geografico». In tali condizioni si presenta per il lavoratore (ma anche per l’utente o il fruitore della Rete) il rischio di essere trasformato in una estensione di un sistema automatizzato, un contemporaneo «Turco meccanico» attivato a vantaggio di una ristretta minoranza che gode di rendite di posizione grazie al controllo di porzioni del cyberspazio e, «a caduta», dello spazio fisico. Le innovazioni tecnologiche, al contempo, offrono teoricamente la possibilità di essere pensate, organizzate e utilizzate per obiettivi di progresso sociale e di cooperazione, anche a vantaggio dei lavoratori.

Gig-economy e informazione spaziale: plusvalore geografico e lavoro nei nuovi servizi tecnologici

TABUSI M
2019-01-01

Abstract

Gig-economy and Spatial Information: Labor and «Geographical Surplus Value» in new Technological Services Some economic activities, sometimes completely innovative and more often an evolution of «old» activities, are strongly connected to innovations in ICTs. After the 2008 global economic crisis, many «traditional» economic activities have been deeply damaged or even destroyed, so the consequences of the crisis were mainly discharged on the labor side, swelling the ranks of unemployment and under-employment contingents. In this context, the gig-economy has produced micro and low-income opportunities, able to attract who needs a job or tries to integrate a low income, involving a growing number of people. This process has generated important social effects that are not limited to the gig-economy, affecting work in terms of the employer-employee relationship, and society in terms of the relationship between people (workers or customers), information, automated platforms and space. Here it is argued that spatial and geographical information is fundamental for many services and for their ability to generate «geographical surplus value». In these conditions there is the risk to transform the worker into an extension of an automated system: a contemporary «Mechanical Turk», activated for the benefit and gain of those few who control parts of cyberspace and, therefore, physical space also. This is not the only and inevitable perspective for work: ICTs technologies offer, theoretically, also the possibility of being conceived, organized and used for social progress and cooperation objectives.
2019
Alcune attività economiche, talvolta del tutto innovative e più spesso evoluzione di attività precedenti, sono particolarmente connesse alle innovazioni nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La crisi economica globale del 2008 ha portato a una ristrutturazione di molte attività economiche tradizionali, scaricando gran parte delle conseguenze della crisi sul versante del lavoro e ingrossando le fila dei contingenti di disoccupazione e sotto-occupazione. In questo contesto la gig-economy ha prodotto opportunità di piccole attività a basso reddito e di semplice realizzazione capaci di coinvolgere un sempre maggior numero di persone. Questo processo ha generato effetti sociali di grande rilievo che non si limitano alla gig-economy, incidendo sul lavoro in termini di rapporto datore-lavoratore e sulla società in termini di relazione tra persone (lavoratori o clienti), informazione, piattaforme automatizzate e spazio. Proprio le informazioni spaziali e geografiche, si argomenta, si rivelano fondamentali per molti servizi e per la loro capacità di generare «plusvalore geografico». In tali condizioni si presenta per il lavoratore (ma anche per l’utente o il fruitore della Rete) il rischio di essere trasformato in una estensione di un sistema automatizzato, un contemporaneo «Turco meccanico» attivato a vantaggio di una ristretta minoranza che gode di rendite di posizione grazie al controllo di porzioni del cyberspazio e, «a caduta», dello spazio fisico. Le innovazioni tecnologiche, al contempo, offrono teoricamente la possibilità di essere pensate, organizzate e utilizzate per obiettivi di progresso sociale e di cooperazione, anche a vantaggio dei lavoratori.
gig-economy, plusvalore geografico, lavoro, cyberspazio, turco meccanico
gig-economy, geographical surplus value, labor, cyberspace, mechanical turk
gig-economy, plus-value géographique, travail, cyberespace, turc mécanique
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14091/167
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