Il pensiero futurista ruppe con la logica kantiana dell'arte, estendendo le relazioni dell'opera al di fuori dell'oggetto artistico nella realtà tangibile della folla, invitata, non più ad una passività contemplativa, ma alla condivisione di un progetto politico, di cui il manifesto assunse i caratteri di una sceneggiatura da interpretare e quindi da realizzare concretamente. In tale ottica il contributo cerca di dimostrare come gli inizi del processo sovietico – teorizzato da Benjamin – di “politicizzazione dell'arte” debbano essere paradossalmente rinvenuti nel Futurismo, in cui il filosofo vedeva invece l'origine del fenomeno di “estetizzazione della politica”, proprio del Fascismo.
La riproducibilità tecnica dell'opera d'arte futurista. Un problema estetico e politico
TOSCHI, CATERINA
2011-01-01
Abstract
Il pensiero futurista ruppe con la logica kantiana dell'arte, estendendo le relazioni dell'opera al di fuori dell'oggetto artistico nella realtà tangibile della folla, invitata, non più ad una passività contemplativa, ma alla condivisione di un progetto politico, di cui il manifesto assunse i caratteri di una sceneggiatura da interpretare e quindi da realizzare concretamente. In tale ottica il contributo cerca di dimostrare come gli inizi del processo sovietico – teorizzato da Benjamin – di “politicizzazione dell'arte” debbano essere paradossalmente rinvenuti nel Futurismo, in cui il filosofo vedeva invece l'origine del fenomeno di “estetizzazione della politica”, proprio del Fascismo.File | Dimensione | Formato | |
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