In the last ten years, Noi credevamo (We Believed) (Martone 2010) has been the subject of a very careful criticism interested not only in its historical-ideological implications but also in its semiotic specificities. The purpose of this article is to summarize the cardinal points of these two positions and to add to them some critical observations that have not been noted so far. On the one hand, it is a matter of highlighting how, as a historical film, the work is connected with the history of emotions, a recent historiographical trend that aims to detect the narrative devices of ideological propaganda and the diffusion of feelings since the late eighteenth century. On the other hand, the article proposes a new interpretation of Mario Martone’s film, starting with the analysis of phenomena that are not only historical but also technical and structural.

Negli ultimi dieci anni il film "Noi credevamo" (Martone 2010) è stato oggetto di una critica molto attenta, interessata non solo alle sue implicazioni storico-ideologiche ma anche alle sue specificità semiotiche. Lo scopo di questo articolo è di riassumere i punti cardinali di queste due posizioni e di aggiungere ad esse alcune osservazioni critiche che finora non sono state rilevate. Da un lato si tratta di mettere in luce come, in quanto film storico, l'opera sia connessa con la storia delle emozioni, corrente storiografica recente che mira a rilevare i dispositivi narrativi della propaganda ideologica e della diffusione dei sentimenti fin dalla fine del XVIII secolo e presenti nei discorsi risorgimentali. L'articolo propone infatti una nuova interpretazione del film di Mario Martone, partendo dall'analisi di fenomeni non solo storici ma anche tecnici e strutturali.

Noi credevamo (We believed): Story and history of emotions

Patat A.
2021-01-01

Abstract

In the last ten years, Noi credevamo (We Believed) (Martone 2010) has been the subject of a very careful criticism interested not only in its historical-ideological implications but also in its semiotic specificities. The purpose of this article is to summarize the cardinal points of these two positions and to add to them some critical observations that have not been noted so far. On the one hand, it is a matter of highlighting how, as a historical film, the work is connected with the history of emotions, a recent historiographical trend that aims to detect the narrative devices of ideological propaganda and the diffusion of feelings since the late eighteenth century. On the other hand, the article proposes a new interpretation of Mario Martone’s film, starting with the analysis of phenomena that are not only historical but also technical and structural.
2021
Negli ultimi dieci anni il film "Noi credevamo" (Martone 2010) è stato oggetto di una critica molto attenta, interessata non solo alle sue implicazioni storico-ideologiche ma anche alle sue specificità semiotiche. Lo scopo di questo articolo è di riassumere i punti cardinali di queste due posizioni e di aggiungere ad esse alcune osservazioni critiche che finora non sono state rilevate. Da un lato si tratta di mettere in luce come, in quanto film storico, l'opera sia connessa con la storia delle emozioni, corrente storiografica recente che mira a rilevare i dispositivi narrativi della propaganda ideologica e della diffusione dei sentimenti fin dalla fine del XVIII secolo e presenti nei discorsi risorgimentali. L'articolo propone infatti una nuova interpretazione del film di Mario Martone, partendo dall'analisi di fenomeni non solo storici ma anche tecnici e strutturali.
Risorgimento
Martone
Cinema
Storia
Storia emozioni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14091/1608
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