Frutto di una ricerca, ancora in atto e in progress, il contributo, oggetto di un anonimo referee, indaga sulla sedicente attrice italo-americana, Liane Mirette, presumibilmente giunta dall’America in Italia all’inizio degli anni ’20, alla vigilia della marcia su Roma e dell’avvento del fascismo, realizzando solo qui la sua professione di attrice, alternativamente con il nome di Liana, nella versione italianizzata, e di Liane, in quella americanizzata. Recitando, nell’arco di un quinquennio, in cinque film prodotti a Torino, due dei quali, in particolare, dall’Ambrosio Film, "La girandola di fuoco" e "Maschietta", emblematici per quell’insolito ruolo di flapper, garçonne e maschietta che l’attrice ricopre all’interno della cinematografia nazionale delle dive vamp e femme fatale del primo ventennio del XX secolo, lungo il solco della new woman, nouvelle femme o nuova donna americana, europea e italiana. Il focus di analisi si sofferma su "Maschietta", grazie al raro, prezioso ritrovamento del primo rullo di pellicola, digitalizzato e conservato in copia 35 mm, presso la Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, oltreché allo spoglio dei periodici e delle testate d’epoca, da cui il materiale fotogrammatico, fotografico e illustrativo del saggio, ottenuto attraverso autorizzazioni e liberatorie rilasciate sia dal CSC che dal Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Liane Mirette, la flapper del cinema muto italiano, in The New Woman in European Silent Cinema: Images, Narratives and Social Discourses
S. Carpiceci
2023-01-01
Abstract
Frutto di una ricerca, ancora in atto e in progress, il contributo, oggetto di un anonimo referee, indaga sulla sedicente attrice italo-americana, Liane Mirette, presumibilmente giunta dall’America in Italia all’inizio degli anni ’20, alla vigilia della marcia su Roma e dell’avvento del fascismo, realizzando solo qui la sua professione di attrice, alternativamente con il nome di Liana, nella versione italianizzata, e di Liane, in quella americanizzata. Recitando, nell’arco di un quinquennio, in cinque film prodotti a Torino, due dei quali, in particolare, dall’Ambrosio Film, "La girandola di fuoco" e "Maschietta", emblematici per quell’insolito ruolo di flapper, garçonne e maschietta che l’attrice ricopre all’interno della cinematografia nazionale delle dive vamp e femme fatale del primo ventennio del XX secolo, lungo il solco della new woman, nouvelle femme o nuova donna americana, europea e italiana. Il focus di analisi si sofferma su "Maschietta", grazie al raro, prezioso ritrovamento del primo rullo di pellicola, digitalizzato e conservato in copia 35 mm, presso la Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, oltreché allo spoglio dei periodici e delle testate d’epoca, da cui il materiale fotogrammatico, fotografico e illustrativo del saggio, ottenuto attraverso autorizzazioni e liberatorie rilasciate sia dal CSC che dal Museo Nazionale del Cinema di Torino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.