The aim of this volume is to present the issue of teaching / learning Italian as a second language among Catholic foreigners, keeping in mind both their increasing numbers within the Catholic Church and the fact that there are few educational offerings in this sector. First, the author presents a framework of the linguistic phenomena related to the Catholic Church from a diachronic point of view (multilingualism, the translation of sacred texts, evangelization, the contribution of the Church to the evolution of the Italian language). She then illustrates the types of multilingual communication to be found in the Catholic Church, including the speeches of the last three non-italophone Popes. The central part of the volume is devoted to the new role of Italian, compared to Latin, as the lingua franca of the Church (de facto if not de iure). Chapter 4 presents the results of various surveys implemented among foreign clergymen and -women studying Italian in Catholic institutions, with the objective of presenting their profiles. The results of these surveys are discussed in Chapter 5, which is focused on the specific communicative and linguistic needs of these learners and how these will influence teaching methodologies, the design of teaching materials, and teacher training. The volume concludes with a sample of interviews to teachers and learners and an example of a DITALS exam (of the Università per Stranieri di Siena) for teachers of Italian as a second language in a Catholic context.

Il volume affronta la questione dell'apprendimento/insegnamento dell'italiano come seconda lingua da parte di religiosi cattolici stranieri, tenendo conto della crescita esponenziale di queste figure in seno alla Chiesa Cattolica e delle iniziative ancora poco sistematiche messe in atto in questo settore. Dopo un inquadramento sui fenomeni legati alla lingua della Chiesa da un punto di vista diacronico (plurilinguismo, traduzione dei testi sacri, evangelizzazione dei popoli, contributo della Chiesa all’evoluzione dell’italiano) si passa a illustrare i tipi di comunicazione anche plurilingue della Chiesa cattolica, in cui si inseriscono anche le iniziative adottate dagli ultimi tre papi non italofoni. La parte centrale del volume è dedicata ad approfondire la questione del nuovo ruolo dell’italiano, rispetto al latino, come lingua veicolare della Chiesa (de facto, se non de iure) e i contesti di apprendimento (seminari, università ecclesiastiche, istituti di vita consacrata, comunità spirituali). Nel capitolo 4 vengono riportati i risultati di alcune indagini svolte proprio fra i religiosi stranieri che frequentano corsi di italiano presso istituzioni cattoliche, allo scopo di delinearne il profilo. Alla luce dei risultati vengono discusse nel cap. 5 le specificità dei bisogni linguistico-comunicativi di questo tipo di apprendenti e le ricadute che questi dovrebbero avere sulle metodologie di insegnamento, sulla progettazione dei materiali, sulla formazione dei docenti. Conclude il volume un'appendice contenente alcune interviste a docenti e apprendenti e un esempio di prove di esame DITALS (dell'Università per Stranieri di Siena) riservate ai docenti che insegnano in questo contesto.

Insegnare italiano L2 a religiosi cattolici. L'italiano lingua veicolare nella Chiesa e la formazione linguistica del clero.

Diadori P
2015-01-01

Abstract

The aim of this volume is to present the issue of teaching / learning Italian as a second language among Catholic foreigners, keeping in mind both their increasing numbers within the Catholic Church and the fact that there are few educational offerings in this sector. First, the author presents a framework of the linguistic phenomena related to the Catholic Church from a diachronic point of view (multilingualism, the translation of sacred texts, evangelization, the contribution of the Church to the evolution of the Italian language). She then illustrates the types of multilingual communication to be found in the Catholic Church, including the speeches of the last three non-italophone Popes. The central part of the volume is devoted to the new role of Italian, compared to Latin, as the lingua franca of the Church (de facto if not de iure). Chapter 4 presents the results of various surveys implemented among foreign clergymen and -women studying Italian in Catholic institutions, with the objective of presenting their profiles. The results of these surveys are discussed in Chapter 5, which is focused on the specific communicative and linguistic needs of these learners and how these will influence teaching methodologies, the design of teaching materials, and teacher training. The volume concludes with a sample of interviews to teachers and learners and an example of a DITALS exam (of the Università per Stranieri di Siena) for teachers of Italian as a second language in a Catholic context.
2015
978-88-0080678-7
Il volume affronta la questione dell'apprendimento/insegnamento dell'italiano come seconda lingua da parte di religiosi cattolici stranieri, tenendo conto della crescita esponenziale di queste figure in seno alla Chiesa Cattolica e delle iniziative ancora poco sistematiche messe in atto in questo settore. Dopo un inquadramento sui fenomeni legati alla lingua della Chiesa da un punto di vista diacronico (plurilinguismo, traduzione dei testi sacri, evangelizzazione dei popoli, contributo della Chiesa all’evoluzione dell’italiano) si passa a illustrare i tipi di comunicazione anche plurilingue della Chiesa cattolica, in cui si inseriscono anche le iniziative adottate dagli ultimi tre papi non italofoni. La parte centrale del volume è dedicata ad approfondire la questione del nuovo ruolo dell’italiano, rispetto al latino, come lingua veicolare della Chiesa (de facto, se non de iure) e i contesti di apprendimento (seminari, università ecclesiastiche, istituti di vita consacrata, comunità spirituali). Nel capitolo 4 vengono riportati i risultati di alcune indagini svolte proprio fra i religiosi stranieri che frequentano corsi di italiano presso istituzioni cattoliche, allo scopo di delinearne il profilo. Alla luce dei risultati vengono discusse nel cap. 5 le specificità dei bisogni linguistico-comunicativi di questo tipo di apprendenti e le ricadute che questi dovrebbero avere sulle metodologie di insegnamento, sulla progettazione dei materiali, sulla formazione dei docenti. Conclude il volume un'appendice contenente alcune interviste a docenti e apprendenti e un esempio di prove di esame DITALS (dell'Università per Stranieri di Siena) riservate ai docenti che insegnano in questo contesto.
italiano seconda lingua, Chiesa Cattolica
Italian as a second language, Catholic Church
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14091/728
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