The aim of the chapter is to show how in Italy – where the weakness and/or poor application of language policies is having fairly serious effects in various social contexts – the emphasis is on the Italian language alone, as a result of an exclusively monolingual attitude and teaching. To understand the reasons for this policy, in which linguistic and cultural diversity is notrecognized, let alone valued, treated in a wholly instrumental way and therefore totally denied, the chapter refers to a number of examples of medium- and long-term projects regarding migrants living in Italy which have been implemented in recent years. In addition, we speculate on possible future scenarios for Italy, which, like other European nations, is affected by the presence ofrefugees fleeing from events such as war and violence, and asylum seekers.The context investigated in the chapter shares a number of similarities with what has been happening at a European level, where the monolingualism is recognized by everyone as an unrealcondition, but linguistic and even cultural diversity is often reduced to a principle repeatedritualistically in all resolutions, a value incapable of producing aprogrammatic frame that would provide us with a set of consistent guidelines fleshing out politicalcriteria for the protection of diversity in society.

Lo scopo del capitolo è mostrare come in Italia - dove la debolezza e / o la scarsa applicazione delle politiche linguistiche sta avendo effetti abbastanza gravi in diversi contesti sociali - l'enfasi è sulla sola lingua italiana, come risultato di un atteggiamento esclusivamente monolingue e centrato sull’insegnamento dell’italiano L2. Per capire le ragioni di questa politica, in cui la diversità lingui-stica e culturale non è riconosciuta, tanto meno valorizzata, trattata in modo del tutto strumentale, il capitolo fa riferimento ad alcuni esempi di progetti a medio e lungo termine sui migranti residenti in Italia che sono stati realizzati negli ultimi anni. Inoltre, si indaga su possibili scenari futuri per l'Ita-lia che, come altre nazioni europee, è influenzata dalla presenza di rifugiati in fuga da eventi come guerre e violenze e richiedenti asilo.Il contesto indagato nel capitolo condivide una serie di somiglianze con quanto sta accadendo a li-vello europeo, dove il monolinguismo è riconosciuto da tutti come una condizione irreale, ma la di-versità linguistica e anche culturale è spesso ridotta a un principio ripetuto ritualisticamente in tutte le risoluzioni, un valore incapace di produrre un quadro programmatico in grado di fornire una serie di linee guida coerenti per la protezione della diversità nella società.

Language policies for migrants in Italy: Tension between democracy, decision-making and linguistic diversity

MACHETTI S;BARNI M;BAGNA C
2018-01-01

Abstract

The aim of the chapter is to show how in Italy – where the weakness and/or poor application of language policies is having fairly serious effects in various social contexts – the emphasis is on the Italian language alone, as a result of an exclusively monolingual attitude and teaching. To understand the reasons for this policy, in which linguistic and cultural diversity is notrecognized, let alone valued, treated in a wholly instrumental way and therefore totally denied, the chapter refers to a number of examples of medium- and long-term projects regarding migrants living in Italy which have been implemented in recent years. In addition, we speculate on possible future scenarios for Italy, which, like other European nations, is affected by the presence ofrefugees fleeing from events such as war and violence, and asylum seekers.The context investigated in the chapter shares a number of similarities with what has been happening at a European level, where the monolingualism is recognized by everyone as an unrealcondition, but linguistic and even cultural diversity is often reduced to a principle repeatedritualistically in all resolutions, a value incapable of producing aprogrammatic frame that would provide us with a set of consistent guidelines fleshing out politicalcriteria for the protection of diversity in society.
2018
978-3-319-75263-1
Lo scopo del capitolo è mostrare come in Italia - dove la debolezza e / o la scarsa applicazione delle politiche linguistiche sta avendo effetti abbastanza gravi in diversi contesti sociali - l'enfasi è sulla sola lingua italiana, come risultato di un atteggiamento esclusivamente monolingue e centrato sull’insegnamento dell’italiano L2. Per capire le ragioni di questa politica, in cui la diversità lingui-stica e culturale non è riconosciuta, tanto meno valorizzata, trattata in modo del tutto strumentale, il capitolo fa riferimento ad alcuni esempi di progetti a medio e lungo termine sui migranti residenti in Italia che sono stati realizzati negli ultimi anni. Inoltre, si indaga su possibili scenari futuri per l'Ita-lia che, come altre nazioni europee, è influenzata dalla presenza di rifugiati in fuga da eventi come guerre e violenze e richiedenti asilo.Il contesto indagato nel capitolo condivide una serie di somiglianze con quanto sta accadendo a li-vello europeo, dove il monolinguismo è riconosciuto da tutti come una condizione irreale, ma la di-versità linguistica e anche culturale è spesso ridotta a un principio ripetuto ritualisticamente in tutte le risoluzioni, un valore incapace di produrre un quadro programmatico in grado di fornire una serie di linee guida coerenti per la protezione della diversità nella società.
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