Il "Vocabolario della Crusca" nel Seicento e le sue tecniche lessicografiche

Il lavoro, dopo aver passato in rassegna le tre edizioni seicentesche del Vocabolario della Crusca, si sofferma sul lemmario e sulla struttura dell’articolo lessicografico (in particolare sulla tecnica definitoria) della prima edizione dell’opera. Vengono così messe in rilievo le mende funzionali e le reticenze, certo dipendenti dal canone fiorentino arcaicizzante dei “deputati”, ma anche la saldezza dell’impostazione teorica – esposta in quella sorta di metavocabolario che è la prefazione –, la matura organizzazione dell’articolo, la distinzione anche tipografica dei significati – accompagnati dalla relativa esemplificazione – e l’applicazione di criteri ortografici uniformi, mutuati dal Salviati: tutti elementi sconosciuti in questa misura ai compilatori di precedenti opere lessicografiche, dall’Accarisio all’Alunno al Pergamini.