Google earth come supporto didattico per l'analisi dei conflitti territoriali. Il caso della Palestina

L’esperienza pratica sta dimostrando come gli studenti seguano con molto interesse il tipo di lettura territoriale dei conflitti che può essere realizzata grazie alle nuove tecnologie. La possibilità di mettere in relazione, con relativa facilità (si considera qui l’utilizzo del software Google Earth), elementi diversi e soprattutto rappresentazioni cartografiche di diversa provenienza e a diversa scala consente una lettura critica dei dati disponibili ed il loro confronto, oltre a facilitare l’analisi spaziale e territoriale. Naturalmente, aumentando la complessità e l’articolazione dell’approccio e moltiplicandosi le interconnessioni possibili tra fonti diverse, anche il grado di attenzione nell’interpretazione dei risultati deve elevarsi di conseguenza. Su queste basi il testo applica il sistema di analisi proposto ad un caso concreto, quello della Palestina (intesa come regione geografica). Viene affrontata, in questo contesto, la localizzazione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania e l’analisi delle caratteristiche spaziali che essi presentano; si utilizzano le immagini satellitari disponibili per osservare l’uso del suolo in aree diverse; si esaminano alcuni effetti territoriali della barriera/muro in costruzione nella regione; si prospetta l’uso di Google Earth per l’analisi comparata di documenti cartografici, utilizzando come riferimento lo sviluppo urbano di Gerusalemme. Per la stessa città, infine, si prende in considerazione l’assetto territoriale attuale e si fa cenno ad alcune prospettive di sviluppo. L’intento del saggio è duplice: da un lato suggerire un uso del popolare software per considerare gli aspetti territoriali delle aree che sperimentano una situazione di conflitto; dall’altro effettuare una lettura (senza alcuna pretesa di esaustività) di alcuni nodi territoriali nel conflitto arabo-israeliano e dell’area urbana di Gerusalemme.