Il volume rappresenta la prima traduzione in una lingua occidentale della raccolta, risalente alla tarda epoca Ming, intitolata Poesie offerte dai letterati del Fujian (Mingzhong zhugong zengshi 闽中诸公赠诗). Le Poesie offerte raccolgono 84 componimenti, dedicati a Giulio Aleni S.J. (1582-1649), di 71 autori diversi che ebbero occasione di conoscere il gesuita durante la sua lunga residenza nel Fujian. Le Poesie offerte hanno un notevole valore storico: nate nel contesto della fioritura poetica verificatasi nel Fujian in epoca Ming, e dalla tradizione di coltivare i legami di amicizia attraverso lo scambio di poesie, esse testimoniano la fitta rete di rapporti personali che si sviluppò tra missionari e letterati cinesi. Nella raccolta ritroviamo, espressi in forma lirica, tutti i grandi temi del dibattito tra gesuiti europei e letterati cinesi, i dibattiti filosofico-religiosi, gli scambi di saperi scientifici, ma anche incomprensioni e malintesi, dei quali spesso i protagonisti del dibattito non furono consapevoli. La particolarità della raccolta consiste nella dimostrazione viva di come molti letterati Ming che sostennero il cristianesimo ritenevano possibile una congiunzione tra dottrina cristiana e confuciana, tra cultura orientale e occidentale, costituendo una ulteriore prova della curiosità mostrata da tanti letterati cinesi dell’epoca verso novità e dottrine straniere. Nella parte dell’Introduzione curata da A. Di Toro (‘Il clima intellettuale dell’epoca Ming e la reazione dei letterati all’arrivo dei gesuiti’, pp. 53-60), si identificano i fattori dell’evoluzione culturale Ming che portarono a facilitare il contatto tra missionari e letterati. Benché i gesuiti fossero fermamente contrari all’interpretazione del confucianesimo data a partire dall’epoca Song dalla cosiddetta scuola neoconfuciana (Lixue 理学, ‘Scuola del Principio’), pure la diffusione della sensibilità neoconfuciana, che caratterizzò l’evoluzione intellettuale Ming, avrebbe portato a una maggiore attenzione verso le problematiche legate alla sfera morale, e quindi a un maggiore interesse verso la dottrina cristiana. Le poesie sono offerte in traduzione annotata (A. Di Toro ha curato le poesie 24-46). La traduzione ha comportato diversi problemi: l’identificazione degli autori (importante per capire l’identità e il ruolo sociale dei letterati che ebbero maggiori scambi con i missionari); la difficoltà di risalire ai riferimenti filosofico-religiosi e ai frequenti rimandi letterari, nonché di interpretare termini religiosi difficilmente decifrabili; la necessità di segnalare al lettore italiano il frequente ricorso alla terminologia buddhista o taoista per rendere termini e concetti cristiani. Dalla lettura delle poesie emerge vividamente l’impressione che esse non siano nate solo dalla volontà di omaggiare Giulio Aleni, ma soprattutto di rispondere agli stimoli portati dalla dottrina cristiana con riflessioni filosofiche, religiose e osservazioni di natura scientifica. I letterati del Fujian esaltano sì le straordinarie qualità dei missionari, ma la loro vasta conoscenza della storia e della tradizione cinese è tuttavia vissuta come un tributo inevitabile, riprova del valore stesso della civiltà cinese.

1. INTRODUZIONE. Il clima intellettuale dell'epoca Ming e la reazione dei letterati all'arrivo dei gesuiti; 2. Al Confucio d'Occidente. Poesie cinesi in onore di P. Giulio Aleni S.J. Traduzione annotata delle Poesie N°°24-46.

Di Toro A
2005-01-01

Abstract

Il volume rappresenta la prima traduzione in una lingua occidentale della raccolta, risalente alla tarda epoca Ming, intitolata Poesie offerte dai letterati del Fujian (Mingzhong zhugong zengshi 闽中诸公赠诗). Le Poesie offerte raccolgono 84 componimenti, dedicati a Giulio Aleni S.J. (1582-1649), di 71 autori diversi che ebbero occasione di conoscere il gesuita durante la sua lunga residenza nel Fujian. Le Poesie offerte hanno un notevole valore storico: nate nel contesto della fioritura poetica verificatasi nel Fujian in epoca Ming, e dalla tradizione di coltivare i legami di amicizia attraverso lo scambio di poesie, esse testimoniano la fitta rete di rapporti personali che si sviluppò tra missionari e letterati cinesi. Nella raccolta ritroviamo, espressi in forma lirica, tutti i grandi temi del dibattito tra gesuiti europei e letterati cinesi, i dibattiti filosofico-religiosi, gli scambi di saperi scientifici, ma anche incomprensioni e malintesi, dei quali spesso i protagonisti del dibattito non furono consapevoli. La particolarità della raccolta consiste nella dimostrazione viva di come molti letterati Ming che sostennero il cristianesimo ritenevano possibile una congiunzione tra dottrina cristiana e confuciana, tra cultura orientale e occidentale, costituendo una ulteriore prova della curiosità mostrata da tanti letterati cinesi dell’epoca verso novità e dottrine straniere. Nella parte dell’Introduzione curata da A. Di Toro (‘Il clima intellettuale dell’epoca Ming e la reazione dei letterati all’arrivo dei gesuiti’, pp. 53-60), si identificano i fattori dell’evoluzione culturale Ming che portarono a facilitare il contatto tra missionari e letterati. Benché i gesuiti fossero fermamente contrari all’interpretazione del confucianesimo data a partire dall’epoca Song dalla cosiddetta scuola neoconfuciana (Lixue 理学, ‘Scuola del Principio’), pure la diffusione della sensibilità neoconfuciana, che caratterizzò l’evoluzione intellettuale Ming, avrebbe portato a una maggiore attenzione verso le problematiche legate alla sfera morale, e quindi a un maggiore interesse verso la dottrina cristiana. Le poesie sono offerte in traduzione annotata (A. Di Toro ha curato le poesie 24-46). La traduzione ha comportato diversi problemi: l’identificazione degli autori (importante per capire l’identità e il ruolo sociale dei letterati che ebbero maggiori scambi con i missionari); la difficoltà di risalire ai riferimenti filosofico-religiosi e ai frequenti rimandi letterari, nonché di interpretare termini religiosi difficilmente decifrabili; la necessità di segnalare al lettore italiano il frequente ricorso alla terminologia buddhista o taoista per rendere termini e concetti cristiani. Dalla lettura delle poesie emerge vividamente l’impressione che esse non siano nate solo dalla volontà di omaggiare Giulio Aleni, ma soprattutto di rispondere agli stimoli portati dalla dottrina cristiana con riflessioni filosofiche, religiose e osservazioni di natura scientifica. I letterati del Fujian esaltano sì le straordinarie qualità dei missionari, ma la loro vasta conoscenza della storia e della tradizione cinese è tuttavia vissuta come un tributo inevitabile, riprova del valore stesso della civiltà cinese.
2005
8886670-74-5
gesuiti
poesia cinese di epoca Ming
sviluppi intellettuali in epoca Ming
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14091/5387
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
social impact