Figlia del Sole e di una ninfa, ambiguamente oscillante fra dea e maga, femme fatale e dama soccorrevole, amante vendicativa e divinità benigna, prostituta e madre di eroi, signora della natura selvaggia e maestra di raffinati lussi, da secoli la figura di Circe si modula sulla doppia natura dei pharmaka cui è affidato il suo potere: pozioni potenti, in grado di produrre lugubri degradazioni, ma anche luminose sublimazioni, capaci di rendere l'individuo migliore o addirittura di trasformarlo in dio. Il saggio analizza la figura di Circe nei poemi omerici e nei suoi possibili antecedenti mediterranei, per seguirne poi le riscritture in ambito romano.

Il mito di Circe

FRANCO C
2010-01-01

Abstract

Figlia del Sole e di una ninfa, ambiguamente oscillante fra dea e maga, femme fatale e dama soccorrevole, amante vendicativa e divinità benigna, prostituta e madre di eroi, signora della natura selvaggia e maestra di raffinati lussi, da secoli la figura di Circe si modula sulla doppia natura dei pharmaka cui è affidato il suo potere: pozioni potenti, in grado di produrre lugubri degradazioni, ma anche luminose sublimazioni, capaci di rendere l'individuo migliore o addirittura di trasformarlo in dio. Il saggio analizza la figura di Circe nei poemi omerici e nei suoi possibili antecedenti mediterranei, per seguirne poi le riscritture in ambito romano.
2010
978-88-06-18830-6
Circe
Mitologia greco-romana
Odissea
Riscritture del mito
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14091/5293
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