Nel mio intervento ho illustrato la trasformazione, all’inizio del Novecento, di due istituzioni e pratiche culturali: la rivista e l’editoria, in cui cominciano a entrare come collaboratori, traduttori e direttori di collana diversi intellettuali. Riviste e case editrici risulteranno, nel corso del secolo, canali fondamentali per il passaggio della letteratura tradotta. Ho mostrato come sia stato Croce il primo intellettuale a servirsi di una rivista e di una direzione editoriale per portare avanti un progetto intellettuale al di fuori dell’istituzione accademica, e come il suo modello sia stato imitato dagli intellettuali raccolti intorno alle riviste fiorentine «Leonardo» (1903-7), «La Voce» (1908-16), «Lacerba» (1913-15). L’“alleanza” tra Croce e i più giovani fiorentini si fonda su un comune progetto di sovversione dei valori culturali e intellettuali dominanti nelle istituzioni culturali italiane. Il «Leonardo» e la «Voce» costruiscono una figura di editore ideale, più intellettuale che mercante, Diederichs di Jena: le sue collane dedicate ai romantici tedeschi sono prese a modello dagli intellettuali dell’avanguardia fiorentina. Le collane dirette da questi ultimi propongono così un canone letterario e filosofico tedesco incentrato sui primi romantici e su Nietzsche, che contrappongono alla cultura tedesca contemporanea, ai loro occhi decaduta e impoverita da un eccesso di positivismo e accademismo.
La cultura tedesca nelle riviste e nell'editoria dell'avanguardia fiorentina (1913-15)
Baldini A
2018-01-01
Abstract
Nel mio intervento ho illustrato la trasformazione, all’inizio del Novecento, di due istituzioni e pratiche culturali: la rivista e l’editoria, in cui cominciano a entrare come collaboratori, traduttori e direttori di collana diversi intellettuali. Riviste e case editrici risulteranno, nel corso del secolo, canali fondamentali per il passaggio della letteratura tradotta. Ho mostrato come sia stato Croce il primo intellettuale a servirsi di una rivista e di una direzione editoriale per portare avanti un progetto intellettuale al di fuori dell’istituzione accademica, e come il suo modello sia stato imitato dagli intellettuali raccolti intorno alle riviste fiorentine «Leonardo» (1903-7), «La Voce» (1908-16), «Lacerba» (1913-15). L’“alleanza” tra Croce e i più giovani fiorentini si fonda su un comune progetto di sovversione dei valori culturali e intellettuali dominanti nelle istituzioni culturali italiane. Il «Leonardo» e la «Voce» costruiscono una figura di editore ideale, più intellettuale che mercante, Diederichs di Jena: le sue collane dedicate ai romantici tedeschi sono prese a modello dagli intellettuali dell’avanguardia fiorentina. Le collane dirette da questi ultimi propongono così un canone letterario e filosofico tedesco incentrato sui primi romantici e su Nietzsche, che contrappongono alla cultura tedesca contemporanea, ai loro occhi decaduta e impoverita da un eccesso di positivismo e accademismo.File | Dimensione | Formato | |
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