Reviewing many aspects of Barocci’s work as understood by earlier scholarship, this contribution will analyze the sources of his remarkable naturalism, in particular some of the majolica produced for the Della Rovere dukes of Urbino and Gherardo Cibo’s landscapes. Barocci reveals the same narrative wit as the small majolica moulded objects by Fontana and Patanazzi . In his pictures he cultivates the appearance of casualness and the everyday, deepening the emotion of the sacred stories. During his early years Barocci also became acquainted with terracotta sculptures by such artists as Guido Mazzoni and Antonio Begarelli, works that offered an ennobled version of the everyday anecdote, confirming Barocci’s travel to Emilia, as has frequently been suggested. Moreover, Barocci’s interest in landscape, as documented by the 170 landscape drawings inventoried in his studio after his death, can be connected with the fresco decorations of the Villa Imperiale in Pesaro, and also with the tradition of some majolica masters, such as Taviano di Bernardino, Nicola da Urbino and Francesco Xanto Avelli . Closely related to Barocci’s landscapes in style and concept are the drawings of the naturalist Gherardo Cibo, a member of the Della Rovere family whose works and life are infused with an intense Franciscan spirituality similar to Barocci’s.

Ripercorse le molte facies di Barocci codificate dalla storiografia artistica, il contributo analizza le fonti del naturalismo del pittore risalendo al sermo humilis dei maiolicari rovereschi e alla produzione paesaggistica di Gherardo Cibo. Come nei tableaux-vivants dei Fontana e dei Patanazzi (cappelle portatili, calamai, sculturine e oggetti d’uso), Federico privilegia l’apparente casualità, talora feriale, delle sue inquadrature, in cui entrano in campo anche dettagli narrativi marginali capaci di rendere affettivamente partecipata l’ambientazione sacra. La familiarità con la maiolica, che risale agli anni di frequentazione con Francesco Menzocchi, Battista Franco, gli Zuccari e Federico Brandani, è anche l’occasione per il pittore di aggiornarsi sulla tradizione della terracotta di Guido Mazzoni e Antonio Begarelli, che offriva una versione nobile dell’aneddoto quotidiano, e che sembra confermare il più volte ventilato viaggio in Emilia del Barocci. Lo stesso interesse di Federico per il paesaggio, documentato dai suoi 170 studi rimasti in bottega, andrà allora letto oltre che in relazione con i cantieri della villa dell’Imperiale a Pesaro, con la tradizione di maestri della maiolica quali Taviano di Bernardino, Nicola da Urbino e Francesco Xanto Avelli. S’aggiunge a ciò la stretta analogia, stilistica ed esistenziale, col naturalista Gherardo Cibo, paesaggista dilettante dalla intensa spiritualità francescana, membro della famiglia Della Rovere, e come Federico residente, per volontario isolamento, nelle Marche, ad Arcevia.

Barocci and the Legacy of the Artistic Tradition of his Homeland

Giannotti A
2018-01-01

Abstract

Reviewing many aspects of Barocci’s work as understood by earlier scholarship, this contribution will analyze the sources of his remarkable naturalism, in particular some of the majolica produced for the Della Rovere dukes of Urbino and Gherardo Cibo’s landscapes. Barocci reveals the same narrative wit as the small majolica moulded objects by Fontana and Patanazzi . In his pictures he cultivates the appearance of casualness and the everyday, deepening the emotion of the sacred stories. During his early years Barocci also became acquainted with terracotta sculptures by such artists as Guido Mazzoni and Antonio Begarelli, works that offered an ennobled version of the everyday anecdote, confirming Barocci’s travel to Emilia, as has frequently been suggested. Moreover, Barocci’s interest in landscape, as documented by the 170 landscape drawings inventoried in his studio after his death, can be connected with the fresco decorations of the Villa Imperiale in Pesaro, and also with the tradition of some majolica masters, such as Taviano di Bernardino, Nicola da Urbino and Francesco Xanto Avelli . Closely related to Barocci’s landscapes in style and concept are the drawings of the naturalist Gherardo Cibo, a member of the Della Rovere family whose works and life are infused with an intense Franciscan spirituality similar to Barocci’s.
2018
978-1-4724-4960-3
Ripercorse le molte facies di Barocci codificate dalla storiografia artistica, il contributo analizza le fonti del naturalismo del pittore risalendo al sermo humilis dei maiolicari rovereschi e alla produzione paesaggistica di Gherardo Cibo. Come nei tableaux-vivants dei Fontana e dei Patanazzi (cappelle portatili, calamai, sculturine e oggetti d’uso), Federico privilegia l’apparente casualità, talora feriale, delle sue inquadrature, in cui entrano in campo anche dettagli narrativi marginali capaci di rendere affettivamente partecipata l’ambientazione sacra. La familiarità con la maiolica, che risale agli anni di frequentazione con Francesco Menzocchi, Battista Franco, gli Zuccari e Federico Brandani, è anche l’occasione per il pittore di aggiornarsi sulla tradizione della terracotta di Guido Mazzoni e Antonio Begarelli, che offriva una versione nobile dell’aneddoto quotidiano, e che sembra confermare il più volte ventilato viaggio in Emilia del Barocci. Lo stesso interesse di Federico per il paesaggio, documentato dai suoi 170 studi rimasti in bottega, andrà allora letto oltre che in relazione con i cantieri della villa dell’Imperiale a Pesaro, con la tradizione di maestri della maiolica quali Taviano di Bernardino, Nicola da Urbino e Francesco Xanto Avelli. S’aggiunge a ciò la stretta analogia, stilistica ed esistenziale, col naturalista Gherardo Cibo, paesaggista dilettante dalla intensa spiritualità francescana, membro della famiglia Della Rovere, e come Federico residente, per volontario isolamento, nelle Marche, ad Arcevia.
Barocci, Federico
Arte Marche
Arte XVI secolo
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Saggio Alessandra Saint Louis 9781472449603LR.PDF

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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14091/4720
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