Una piccola città del Ducato di Milano, ma con un contado ricco di acque e di campi ubertosi: Lodi, con un ceto di aristocratici, di antico e nuovo lignaggio, e di professionisti aspiranti nobili, è il ‘microcosmo’ al centro di questo studio. Che, attraverso un profondo scavo tra le carte degli archivi locali e di quelli del capoluogo lombardo, ricostruisce lo scenario dell’amministrazione pubblica lodigiana, sia nei rapporti, conflittuali ma anche solidali, tra il ceto decurionale che governa città e contado; sia nelle relazioni con Milano e con le più lontane capitali delle dominazioni che, in età moderna, si sono succedute sul territorio del Ducato. Madrid prima e Vienna poi restano sullo sfondo, ma sempre in dialogo, a volte non conciliante, con le autorità cittadine. Una politica spagnola, alla luce delle rivisitazioni storiografiche degli ultimi decenni, che riesce ad innovare e ad ottenere risultati, pur all’insegna del compromesso; ed una austriaca, che tenta sì di operare profondi cambiamenti, imponendo però più che altro una svolta facilitata da un ceto decurionale oramai estenuato demograficamente ed economicamente meno agguerrito.

Una città, due imperi. Amministrazione pubblica e decurionato a Lodi tra Spagna e Austria (secoli XVI-XVIII)

SANGALLI M
2018-01-01

Abstract

Una piccola città del Ducato di Milano, ma con un contado ricco di acque e di campi ubertosi: Lodi, con un ceto di aristocratici, di antico e nuovo lignaggio, e di professionisti aspiranti nobili, è il ‘microcosmo’ al centro di questo studio. Che, attraverso un profondo scavo tra le carte degli archivi locali e di quelli del capoluogo lombardo, ricostruisce lo scenario dell’amministrazione pubblica lodigiana, sia nei rapporti, conflittuali ma anche solidali, tra il ceto decurionale che governa città e contado; sia nelle relazioni con Milano e con le più lontane capitali delle dominazioni che, in età moderna, si sono succedute sul territorio del Ducato. Madrid prima e Vienna poi restano sullo sfondo, ma sempre in dialogo, a volte non conciliante, con le autorità cittadine. Una politica spagnola, alla luce delle rivisitazioni storiografiche degli ultimi decenni, che riesce ad innovare e ad ottenere risultati, pur all’insegna del compromesso; ed una austriaca, che tenta sì di operare profondi cambiamenti, imponendo però più che altro una svolta facilitata da un ceto decurionale oramai estenuato demograficamente ed economicamente meno agguerrito.
2018
978-88-917-6180-4
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