UN ROMANZO PER GLI OCCHI MANZONI, CARAVAGGIO E LA FABBRICA DEL REALISMO

"Un romanzo per gli occhi "non è la ricostruzione di un rapporto diretto tra due autori, o una digressione su alcuni suggestioni figurative. Il libro costruisce e sperimenta un dialogo attorno a due autori uniti da molte concidenze, ma, soprattutto, messi in comunicazione da un tessuto culturale e simbolico di cui Borromeo, il cardinale Borromeo, è emblema. Il libro è un'indagine, articolata in cinque passaggi e corredata di tavole, intorno a uno scambio tra parola scritta e situazione visuale che sulla pagina romanzesca manzoniana funziona come un vero e proprio ecosistema.Il lavoro ricostruisce e compone un circuito di immagini, procedimenti formali, narrazioni e pratiche dello sguardo che ha il suo sostrato fondamentale - e non meramente retorico -anche nella cultura barocca, in una rete di pratiche devozionali di matrice controriformata fondate sul primato assoluto della visione sull'espressione verbale, e in una certa idea di realismo (come messa in primo piano della moltitudine) che dalle opere di Caravaggio arriva e si reinventa nei Promessi sposi.