Nei contesti postcoloniali e migratori il termine homing viene usato per definire il ritrovarsi: il fare casa al di là della casa originaria. Laddove infatti il legame immediato e/o intergenerazionale con le origini sia stato modificato oppure interrotto dalla migrazione, e dalla sua più o meno drammatica genesi, l’idea di casa e dunque di appartenenza va ricostruita - e in parte anche inventata. Lo scopo di questo libro è quello di spiegare in che misura tre nuclei portanti delle migrazioni, delle diaspore e del loro essere homing - vale a dire il trauma, il translinguismo e la relazione tra l’uno e l’altro - caratterizzino sia gli universi etnici migratori della nostra contemporaneità globalizzata sia i processi stessi di formazione e di evoluzione della modernità e dello Stato-Nazione. Dalla prospettiva di queste categorie teoriche, prende forma un close reading delle opere di cinque scrittrici – Elsa Morante, Eva Hoffman, Agota Kristof, Igiaba Scego e Jhumpa Lahiri -, che hanno elaborato con forme narrative e translinguismi diversi un antagonismo di genere verso le nazioni e le loro derive antisemite, xenofobe, primordialiste o anche solo assimilazioniste. Una questione oggi più che mai attuale non solo per i multiculturalismi ma per la sopravvivenza stessa delle democrazie del mondo.
Homing/Ritrovarsi. Traumi e translinguismi delle migrazioni in Morante, Hoffman, Kristof, Scego e Lahiri
de Rogatis T
2023-01-01
Abstract
Nei contesti postcoloniali e migratori il termine homing viene usato per definire il ritrovarsi: il fare casa al di là della casa originaria. Laddove infatti il legame immediato e/o intergenerazionale con le origini sia stato modificato oppure interrotto dalla migrazione, e dalla sua più o meno drammatica genesi, l’idea di casa e dunque di appartenenza va ricostruita - e in parte anche inventata. Lo scopo di questo libro è quello di spiegare in che misura tre nuclei portanti delle migrazioni, delle diaspore e del loro essere homing - vale a dire il trauma, il translinguismo e la relazione tra l’uno e l’altro - caratterizzino sia gli universi etnici migratori della nostra contemporaneità globalizzata sia i processi stessi di formazione e di evoluzione della modernità e dello Stato-Nazione. Dalla prospettiva di queste categorie teoriche, prende forma un close reading delle opere di cinque scrittrici – Elsa Morante, Eva Hoffman, Agota Kristof, Igiaba Scego e Jhumpa Lahiri -, che hanno elaborato con forme narrative e translinguismi diversi un antagonismo di genere verso le nazioni e le loro derive antisemite, xenofobe, primordialiste o anche solo assimilazioniste. Una questione oggi più che mai attuale non solo per i multiculturalismi ma per la sopravvivenza stessa delle democrazie del mondo.File | Dimensione | Formato | |
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