Ai margini del cinema italiano. Soubrette e maggiorate fisiche, artigiani e autori di film minori

Raccolta di saggi, il cui comune denominatore è la presunta marginalità di ciò che sembra essere apparentemente a lato di qualcosa, ai bordi o ai confini di un ipotetico centro o scala gerarchica, che definisce quel che è in alto o dentro, ma anche subalterno od emarginato da determinati contesti. Saggi su artigiani del cinema italiano anni '30-40, come Carlo Ludovico Bragaglia e Carmine Gallone, ma anche su Anna Magnani e Silvana Mangano, prima dei successi di Roma città aperta e di Riso amaro, quando, nello stesso periodo, l'una ricopriva ancora ruoli da soubrette o canzonettista, mentre l'altra calcava le passerelle dei concorsi di bellezza prima di divenir una maggiorata fisica. Saggi su documenti d'epoca (riviste, periodici, trattamenti, regolamenti etc.) che talvolta, in mancanza di film irrimediabilmente perduti o inaccessibili per deperibilità, costituiscono le uniche - non più marginali - fonti di indagine storiografica. Saggi infine su film semidimenticati, come Seconda B, Fuga a due voci, Dora Nelson, o presunti minori, come Il matrimonio di Caterina, Così come sei e La luna, per quegli autori moderni di cui ben altre pellicole spesso si analizzano, come Luigi Comencini, Alberto Lattuada e Bernardo Bertolucci