Calvino nutre «pesanti sospetti» nei confronti della memoria, ma l’esito di tale diffidenza non approda nei suoi scritti a una disgregazione dell’esperienza. In questo itinerario di distillazione-depurazione della memoria egli procede attraverso una serie di testi fortemente destabilizzanti rispetto al genere della memorialistica tout-court. Appartiene a queste forme di sperimentazione la narrazione autobiografico-saggistica Dall’opaco (1971), analizzata in queste pagine quale racconto filosofico intorno al quale Calvino pensava di costruire un intero libro sulla forma della mente, sul paesaggio mentale, cioè sui modelli primari attraverso cui ogni singolo individuo guarda il mondo, in cui l’informazione puntuale viene sacrificata a favore del racconto esemplare e dell’interrogazione esistenziale.
"La memoria è una fibra sfilacciata": le forme della scrittura autobiografica in alcune pagine di Italo Calvino
SPERA LUCINDA
2008-01-01
Abstract
Calvino nutre «pesanti sospetti» nei confronti della memoria, ma l’esito di tale diffidenza non approda nei suoi scritti a una disgregazione dell’esperienza. In questo itinerario di distillazione-depurazione della memoria egli procede attraverso una serie di testi fortemente destabilizzanti rispetto al genere della memorialistica tout-court. Appartiene a queste forme di sperimentazione la narrazione autobiografico-saggistica Dall’opaco (1971), analizzata in queste pagine quale racconto filosofico intorno al quale Calvino pensava di costruire un intero libro sulla forma della mente, sul paesaggio mentale, cioè sui modelli primari attraverso cui ogni singolo individuo guarda il mondo, in cui l’informazione puntuale viene sacrificata a favore del racconto esemplare e dell’interrogazione esistenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.