Il Barocco è apparso nel corso dei secoli tanto una civiltà carica di novità e di aperture quanto una civiltà tarda ed esaurita. Al centro di queste discordanti tendenze ha giocato un ruolo decisivo il rapporto esistente tra quella cultura e la costruzione pratico-intellettuale che siamo soliti definire ‘moderno’. I segnali dell’opportunità di collocare a quest’altezza cronologica una svolta significativa sono numerosi: la coscienza della fine di una tradizione e la crisi attraversata dal principio di auctoritas e, al tempo stesso, l’avvio di un rinnovato rapporto con l’antichità; l’origine del processo di formazione di un immaginario al cui interno la morte e l’amore trovano rinnovate, talvolta dissacratorie, chiavi interpretative; la nascita di un mercato del prodotto artistico; il profondo mutamento verificatosi nella situazione sociale dell’intellettuale, esposto ora alle incertezze della nascente industria culturale. Il volume – attraverso una ricognizione che interessa alcuni dei protagonisti di quella stagione culturale (da Giovan Francesco Loredano e i suoi accademici Incogniti alla pittrice Artemisia Gentileschi) – conferma la possibilità di considerare il Barocco l’avvio di una stagione animata da un contraddittorio atteggiamento rispetto al passato, che si manifesta nei due opposti poli del rifiuto e della nostalgia. Entro questa cornice, la cultura secentesca si presenta come un universo animato da tensioni incomponibili, ironicamente - ma anche tragicamente - consapevole del mutare delle tendenze, irrimediabilmente lontano dalla rassicurante staticità del suo passato più recente.

Verso il moderno. Pubblico e immaginario nel Seicento italiano

SPERA Lucinda
2008-01-01

Abstract

Il Barocco è apparso nel corso dei secoli tanto una civiltà carica di novità e di aperture quanto una civiltà tarda ed esaurita. Al centro di queste discordanti tendenze ha giocato un ruolo decisivo il rapporto esistente tra quella cultura e la costruzione pratico-intellettuale che siamo soliti definire ‘moderno’. I segnali dell’opportunità di collocare a quest’altezza cronologica una svolta significativa sono numerosi: la coscienza della fine di una tradizione e la crisi attraversata dal principio di auctoritas e, al tempo stesso, l’avvio di un rinnovato rapporto con l’antichità; l’origine del processo di formazione di un immaginario al cui interno la morte e l’amore trovano rinnovate, talvolta dissacratorie, chiavi interpretative; la nascita di un mercato del prodotto artistico; il profondo mutamento verificatosi nella situazione sociale dell’intellettuale, esposto ora alle incertezze della nascente industria culturale. Il volume – attraverso una ricognizione che interessa alcuni dei protagonisti di quella stagione culturale (da Giovan Francesco Loredano e i suoi accademici Incogniti alla pittrice Artemisia Gentileschi) – conferma la possibilità di considerare il Barocco l’avvio di una stagione animata da un contraddittorio atteggiamento rispetto al passato, che si manifesta nei due opposti poli del rifiuto e della nostalgia. Entro questa cornice, la cultura secentesca si presenta come un universo animato da tensioni incomponibili, ironicamente - ma anche tragicamente - consapevole del mutare delle tendenze, irrimediabilmente lontano dalla rassicurante staticità del suo passato più recente.
2008
978-88-430-4706-2
Barocco
Seicento
modernità
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