Nato nella periferia di Liegi, nipote per parte materna d’immigrati italiani, Jean-Pierre Orban, con la sua vita divisa tra l’Europa e l’Africa incarna perfettamente le lacerazioni identitarie che hanno attraversato il Belgio sin dalla sua nascita. Ricercatore in letterature francofone a Parigi, Orban si sente (ri)nato a Londra nel 1994, quando, dopo brevi cimenti nel genere della novella, ha intrapreso la carriera di romanziere. La sua opera prima – Vera (2014) – racconta la storia dell’omonima ragazza di origini italiane che aderisce all’ideologia fascista, nella vana speranza che questa possa forgiarle l’identità di cui, nel quartiere londinese di Clerkenwell dove è nata e cresciuta, si sente sprovvista. Il francese della narrazione si mescola a una pluralità di lingue, dall’inglese del posto all’italiano e al dialetto romagnolo parlati in famiglia. Il presente contributo si propone di indagare la problematica identitaria in Vera. Attraverso l’analisi delle declinazioni che il tema assume nel romanzo, si cercherà di effettuare alcune considerazioni sulla concezione dell’identità da parte di Orban e sul modo in cui il retroterra belga ed europeo abbiano contribuito a modellare tale visione.
Vera di Jean-Pierre Orban: l’identità, l’Europa e il Belgio
De Bonis Benedetta
2021-01-01
Abstract
Nato nella periferia di Liegi, nipote per parte materna d’immigrati italiani, Jean-Pierre Orban, con la sua vita divisa tra l’Europa e l’Africa incarna perfettamente le lacerazioni identitarie che hanno attraversato il Belgio sin dalla sua nascita. Ricercatore in letterature francofone a Parigi, Orban si sente (ri)nato a Londra nel 1994, quando, dopo brevi cimenti nel genere della novella, ha intrapreso la carriera di romanziere. La sua opera prima – Vera (2014) – racconta la storia dell’omonima ragazza di origini italiane che aderisce all’ideologia fascista, nella vana speranza che questa possa forgiarle l’identità di cui, nel quartiere londinese di Clerkenwell dove è nata e cresciuta, si sente sprovvista. Il francese della narrazione si mescola a una pluralità di lingue, dall’inglese del posto all’italiano e al dialetto romagnolo parlati in famiglia. Il presente contributo si propone di indagare la problematica identitaria in Vera. Attraverso l’analisi delle declinazioni che il tema assume nel romanzo, si cercherà di effettuare alcune considerazioni sulla concezione dell’identità da parte di Orban e sul modo in cui il retroterra belga ed europeo abbiano contribuito a modellare tale visione.| File | Dimensione | Formato | |
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