Come, quando e perché si è affermata la «coazione a variare», vale a dire quella sorta di repulsione per le ripetizioni che si impadronisce dello scrivente italiano medio ogni volta che si cimenta con la penna o con la tastiera per produrre testi ben scritti? È un’abitudine che non si manifesta con la stessa intensità in altre culture, che sanno far convivere in maniera più equilibrata ripetizione e variazione. Dopo aver ripercorso le principali tappe della riflessione su repetitio e variatio nella retorica classica, l’autore esplora testi e autori della nostra tradizione letteraria e linguistica, dal Medioevo alla contemporaneità, per comprendere le ragioni e i modi in cui la tendenza alla variazione lessicale ha preso forma. Non manca un confronto con le traduzioni da altre lingue e uno sguardo finale su come affronta il problema della sinonimia la macchina che genera testi, cioè l’intelligenza artificiale.
Tanto per cambiare. La coazione a variare nella storia dell'italiano
Massimo Palermo
2025-01-01
Abstract
Come, quando e perché si è affermata la «coazione a variare», vale a dire quella sorta di repulsione per le ripetizioni che si impadronisce dello scrivente italiano medio ogni volta che si cimenta con la penna o con la tastiera per produrre testi ben scritti? È un’abitudine che non si manifesta con la stessa intensità in altre culture, che sanno far convivere in maniera più equilibrata ripetizione e variazione. Dopo aver ripercorso le principali tappe della riflessione su repetitio e variatio nella retorica classica, l’autore esplora testi e autori della nostra tradizione letteraria e linguistica, dal Medioevo alla contemporaneità, per comprendere le ragioni e i modi in cui la tendenza alla variazione lessicale ha preso forma. Non manca un confronto con le traduzioni da altre lingue e uno sguardo finale su come affronta il problema della sinonimia la macchina che genera testi, cioè l’intelligenza artificiale.| File | Dimensione | Formato | |
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