In greco antico, i verbi di percezione possono esprimere lo Stimolo in accusativo o in genitivo. Il presente contributo si propone di spiegare le motivazioni semantiche che regolano questo fenomeno di alternanza, esaminando in particolare i predicati esperienziali αἰσθάνομαι ‘percepire’ e ἀκούω ‘udire’ e i loro diversi costrutti all’interno di un corpus di prosa attica del V-IV secolo a.C. I dati, interpretati alla luce dei recenti studi sulle alternanze di transitività, mostrano che αἰσθάνομαι alterna tra le due costruzioni sulla base della modalità sensoriale sottesa alla percezione del suo Stimolo; il verbo ἀκούω invece seleziona l’accusativo quando lo Stimolo è inanimato e privo di efficienza causativa – e quindi più simile al Paziente delle frasi transitive prototipiche – e il genitivo quando lo Stimolo è animato e causa saliente della percezione, e quindi si avvicina al prototipo dell’Agente.
L’alternanza tra accusativo e genitivo nei verbi di percezione del greco antico
Ottavia Cepraga
2022-01-01
Abstract
In greco antico, i verbi di percezione possono esprimere lo Stimolo in accusativo o in genitivo. Il presente contributo si propone di spiegare le motivazioni semantiche che regolano questo fenomeno di alternanza, esaminando in particolare i predicati esperienziali αἰσθάνομαι ‘percepire’ e ἀκούω ‘udire’ e i loro diversi costrutti all’interno di un corpus di prosa attica del V-IV secolo a.C. I dati, interpretati alla luce dei recenti studi sulle alternanze di transitività, mostrano che αἰσθάνομαι alterna tra le due costruzioni sulla base della modalità sensoriale sottesa alla percezione del suo Stimolo; il verbo ἀκούω invece seleziona l’accusativo quando lo Stimolo è inanimato e privo di efficienza causativa – e quindi più simile al Paziente delle frasi transitive prototipiche – e il genitivo quando lo Stimolo è animato e causa saliente della percezione, e quindi si avvicina al prototipo dell’Agente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.