Negli studi sociolinguistici e glottodidattici sta emergendo la necessità di definire la posizione occupata dall’“italiano accademico scritto”, la varietà usata nella trasmissione e nell’insegnamento di differenti saperi specialistici; tale bisogno nasce da problematiche concrete, sollevate di recente negli atenei universitari ad alta affluenza di studenti stranieri. Per poter rispondere ai bisogni linguistici degli apprendenti L2, sembra necessaria un’operazione preliminare di carattere descrittivo-analitico, volta ad indagare quali siano i tratti peculiari dell’italiano accademico, individuando ricorsività e gerarchie nella distribuzione dell’informazione e nell’architettura testuale. In particolare, in questo contributo, si vorrebbero portare i primi risultati di una ricerca che focalizza l’attenzione sulle manifestazioni linguistiche delle relazioni di causa-effetto nelle porzioni di testo espositivo-argomentative nei manuali per l’università. Lo studio, ancora in fase iniziale, si propone di indagare eventuali convergenze o divergenze nella realizzazione del fenomeno, nell’ipotesi che queste si diversifichino a seconda delle diverse esigenze e tradizioni di scrittura dei linguaggi settoriali. Il punto di vista sarebbe dunque duplice: da un lato una prospettiva verticale che tenga conto dello spazio occupato dalla lingua accademica nei linguaggi settoriali; dall’altro una prospettiva orizzontale che mette a confronto l’italiano nei manuali di discipline diverse per cogliere eventuali differenze. Si intende quindi innanzitutto esporre come ci si è mossi nella prima fase della ricerca: quali sono gli obiettivi; quali i riferimenti teorici di riferimento per l’inquadramento del fenomeno specifico; quali i criteri e i metodi di selezione del corpus, composto da manuali di due ambiti disciplinari (giuridico ed economico); quali le problematiche emerse nel corso dell’impostazione del lavoro. Si vorrebbero poi proporre alcune prime osservazioni sulla relazione tra i linguaggi specialistici e la lingua dei manuali in uso negli atenei italiani: si è già notato infatti come nei testi - che costituiscono un primo momento di esposizione formalizzata dello studente alla disciplina - l’organizzazione sintattico-testuale e la distribuzione dell’informazione nelle forme linguistiche esprimenti relazioni causali subiscano l’influenza delle diverse caratteristiche formali di ciascuna delle rispettive tradizioni di scrittura dei settori scientifico-professionali individuati, senza conformarvisi del tutto.
Organizzazione logico-argomentativa nei manuali per l’università: relazioni di causa-effetto in testi (semi-)specialistici
Bottana Sara
2024-01-01
Abstract
Negli studi sociolinguistici e glottodidattici sta emergendo la necessità di definire la posizione occupata dall’“italiano accademico scritto”, la varietà usata nella trasmissione e nell’insegnamento di differenti saperi specialistici; tale bisogno nasce da problematiche concrete, sollevate di recente negli atenei universitari ad alta affluenza di studenti stranieri. Per poter rispondere ai bisogni linguistici degli apprendenti L2, sembra necessaria un’operazione preliminare di carattere descrittivo-analitico, volta ad indagare quali siano i tratti peculiari dell’italiano accademico, individuando ricorsività e gerarchie nella distribuzione dell’informazione e nell’architettura testuale. In particolare, in questo contributo, si vorrebbero portare i primi risultati di una ricerca che focalizza l’attenzione sulle manifestazioni linguistiche delle relazioni di causa-effetto nelle porzioni di testo espositivo-argomentative nei manuali per l’università. Lo studio, ancora in fase iniziale, si propone di indagare eventuali convergenze o divergenze nella realizzazione del fenomeno, nell’ipotesi che queste si diversifichino a seconda delle diverse esigenze e tradizioni di scrittura dei linguaggi settoriali. Il punto di vista sarebbe dunque duplice: da un lato una prospettiva verticale che tenga conto dello spazio occupato dalla lingua accademica nei linguaggi settoriali; dall’altro una prospettiva orizzontale che mette a confronto l’italiano nei manuali di discipline diverse per cogliere eventuali differenze. Si intende quindi innanzitutto esporre come ci si è mossi nella prima fase della ricerca: quali sono gli obiettivi; quali i riferimenti teorici di riferimento per l’inquadramento del fenomeno specifico; quali i criteri e i metodi di selezione del corpus, composto da manuali di due ambiti disciplinari (giuridico ed economico); quali le problematiche emerse nel corso dell’impostazione del lavoro. Si vorrebbero poi proporre alcune prime osservazioni sulla relazione tra i linguaggi specialistici e la lingua dei manuali in uso negli atenei italiani: si è già notato infatti come nei testi - che costituiscono un primo momento di esposizione formalizzata dello studente alla disciplina - l’organizzazione sintattico-testuale e la distribuzione dell’informazione nelle forme linguistiche esprimenti relazioni causali subiscano l’influenza delle diverse caratteristiche formali di ciascuna delle rispettive tradizioni di scrittura dei settori scientifico-professionali individuati, senza conformarvisi del tutto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.