Il corpo delle donne in un trattato di ostetricia del Settecento. La comare levatrice istruita di Sebastiano Melli (Venezia, 1721)

La trattatistica ostetrica del Settecento, finalizzata all’istruzione delle levatrici, si colloca nel clima illuminista di un avanzamento delle conoscenze e di una richiesta di superiore acculturazione. Il lodevole proposito di accrescere le competenze medico-infermieristiche delle ‘mammane’, spesso incolte e con una formazione ancora del tutto empirica, ha comportato parallelamente, da parte della categoria emergente dei chirurghi ostetrici, un’azione di discredito nei confronti di un mestiere tradizionalmente femminile, con chiari elementi di competizione. L’analisi de La comare levatrice istruita di Sebastiano Melli (1721) consente di cogliere la conflittualità in atto e di documentare, attraverso alcuni tratti lessicali ed espositivi, la gerarchia che si va codificando fra le levatrici (donne), relegate a una funzione assistenziale subordinata, e i medici (uomini), determinati a egemonizzare il proprio ruolo sulla scena del parto anche come autori della manualistica del settore.