Solo di recente, negli studi sulle migrazioni, il matrimonio ha assunto una centralità nuova e una maggiore dignità storiografica: attraverso l’osservazione delle unioni matrimoniali, e segnatamente dei matrimoni misti, si sono, così, potuti studiare in maniera più analitica i processi di interazione tra persone di diversa provenienza, lingua, cultura e religione e le dinamiche di incorporazione sociale (o, talora, di esclusione), mettendo sempre più a fuoco la funzionalità assunta dall’istituto come fattore di radicamento dei nuovi arrivati nelle società ospiti. La ricerca ha, inoltre, evidenziato come in tali ambienti profondamente segnati dalle migrazioni e dalla promiscuità, dove i rapporti sociali erano più labili, le esistenze più precarie e i controlli più rarefatti, i surrogati matrimoniali (o quasi matrimoni) avessero funzionato quanto e come i matrimoni codificati nel favorire le dinamiche interne di assimilazione dei migranti, mettendo in luce non solo la frequenza e la versatilità di tali unioni anomale e informali, ma pure la loro utilità sociale e la loro strumentalità nel creare reti di protezione e occasioni di inserimento e integrazione nei bacini di ricezione.
Una rete di integrazione: il matrimonio
Ermanno Orlando
2024-01-01
Abstract
Solo di recente, negli studi sulle migrazioni, il matrimonio ha assunto una centralità nuova e una maggiore dignità storiografica: attraverso l’osservazione delle unioni matrimoniali, e segnatamente dei matrimoni misti, si sono, così, potuti studiare in maniera più analitica i processi di interazione tra persone di diversa provenienza, lingua, cultura e religione e le dinamiche di incorporazione sociale (o, talora, di esclusione), mettendo sempre più a fuoco la funzionalità assunta dall’istituto come fattore di radicamento dei nuovi arrivati nelle società ospiti. La ricerca ha, inoltre, evidenziato come in tali ambienti profondamente segnati dalle migrazioni e dalla promiscuità, dove i rapporti sociali erano più labili, le esistenze più precarie e i controlli più rarefatti, i surrogati matrimoniali (o quasi matrimoni) avessero funzionato quanto e come i matrimoni codificati nel favorire le dinamiche interne di assimilazione dei migranti, mettendo in luce non solo la frequenza e la versatilità di tali unioni anomale e informali, ma pure la loro utilità sociale e la loro strumentalità nel creare reti di protezione e occasioni di inserimento e integrazione nei bacini di ricezione.File | Dimensione | Formato | |
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