«Nascita di una lingua?» Studi sulla condizione linguistica dei deportati italiani nei campi nazisti

Il sistema concentrazionario nazista si configura come una realtà estrema anche dal punto di vista linguistico. Il presente contributo propone una sorta di excursus fra gli studi italiani che dal dopoguerra a oggi hanno indagato la condizione linguistica dei deportati nei Lager nazisti e le strategie comunicative da essi elaborate per resistere alla deumanizzazione, che si realizza anche attraverso la svalutazione della parola e la negazione della possibilità di comprendere e di farsi comprendere. Rileggere il Lager attraverso la lingua in esso adoperata è una prospettiva di indagine che in Italia viene suggerita in primo luogo da studiosi di psicologia e psicanalisi che hanno cercato di approfondire il trauma vissuto dai superstiti. Solo in tempi più recenti il tema sembra aver acquisito la dovuta centralità anche all’interno degli studi linguistici veri e propri, i quali vengono citati e brevemente commentati all’interno di questo elaborato, al fine di delineare percorsi di approfondimento già intrapresi e vie di indagine ancora da percorrere.